Formare alla Sicurezza: esperienza o ripetizione?

Quanti operai ogni mese vivono un deja-vu in azienda? 

Si siedono in aula e, per l’ennesima volta, si sorbiscono un intervento formativo noioso, sterile e decisamente poco efficace.

La formazione alla sicurezza può diventare un rito tanto rassicurante quanto inutile, se si limita a una mera ripetizione di concetti già espressi.

Ci sono incontri invece capaci di far accadere qualcosa: una scintilla, una presa di coscienza, una consapevolezza che resta appiccicata come il chewingum alle scarpe…

Ma cosa rende un’aula davvero vincente?

Oggi voglio rispondere a tre domande chiave e darti qualche spunto pratico per potenziare il tuo modo di fare formazione.

Puoi spiegare una procedura alla perfezione, ma se una persona non la sperimenta – se non la vive – non la farà mai sua.

La formazione efficace è quella che lascia un segno perché coinvolge, tocca l’emozione, mette in gioco l’esperienza.

Basta un’attività pratica, una simulazione, un racconto che faccia riflettere.

Ricorda: Le persone ricordano ciò che provano, non ciò che sentono dire.

Si può apprendere anche da ciò che non ha funzionato? 

Risposta breve: sì.

I near-miss e gli insuccessi sono mini-casseforti di dati operativi: rivelano punti deboli, assunzioni sbagliate, gap nella comunicazione del rischio.

Creare rituali per raccoglierli e analizzarli in aula trasforma ciò che non ha funzionato in risorsa da condividere con i discenti.

Ricorda: l’errore si amplifica se non lo si trasforma in esperienza.

Si può avere successo senza una meta?

Ciò che fa la differenza, per i formatori, è l’intenzione che portano con sé. 

Se entri in aula per “fare le ore” di aggiornamento, otterrai solo partecipanti distratti.
Se invece entri con l’obiettivo di attivare le persone, di farle ragionare, di far dire loro “non ci avevo mai pensato”, allora stai già creando cultura.

Ricorda: la tua energia è contagiosa. 

Anche nel panorama italiano abbiamo finalmente (forse) preso coscienza che serve un cambio di passo per rendere la formazione un momento davvero utile e incisivo.

Questa settimana, per proseguire il tuo percorso di crescita, prova a riflettere su questi punti:

  • Quale energia porti davvero nelle tue aule?
  • Le domande che poni accendono curiosità o generano solo risposte automatiche?
  • Cosa potresti sperimentare, già dal prossimo incontro, per trasformare il momento formativo in un’esperienza che lascia il segno?
  • Il tuo approccio crea uno spazio sicuro dove le persone si sentono libere di esprimersi e di mettersi in gioco?
  • Quanto tempo concedi al pensiero critico, al confronto e alla riflessione?


Bene, per oggi è davvero tutto, ti auguro una formazione col vento in poppa!

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