Buchi Neri e Sicurezza Lavoro
Oggi ti voglio parlare di Buchi Neri. So bene che scienza e astrofisica non sono il tuo campo, ma vedrai che quello che ti racconterò avrà molto senso anche per l’ambito della Sicurezza sul Lavoro.
Prima di tutto, sai cos’è un Buco Nero?
La spiegazione più semplice che posso darti è che si tratta di un corpo celeste estremamente denso, il cui campo gravitazionale è così forte da catturare ogni cosa gli si avvicini compresa la luce, nonostante la sua elevata velocità.
Meccanica quantistica, Fisica e Relatività generale avevano già teorizzato da anni l’esistenza nel cosmo dei buchi neri. Mancava ancora una cosa però: una prova fisica che quell’ammasso cosmico di materia esistesse davvero.
Le recenti, straordinarie, notizie scientifiche ci hanno davvero lasciato a bocca aperta: la sorprendente immagine di Sagittarius A, il gigantesco buco nero al centro della Via Lattea, è a dir poco incredibile.
Eppure già tre anni prima fu fotografato, per la prima volta nella storia dell’uomo, il buco nero M87 al centro della galassia Virgo A, distante ben 55 milioni di anni luce dalla Terra.
Quasi più di mezzo secolo fa i buchi neri non erano che un’ipotesi. Fotografare quelle anomalie cosmiche da 20 anni a questa parte era il sogno di tanti scienziati. Un sogno che oggi, grazie a tecnologie sofisiticate, è diventato realtà.
Per ben 2 volte.
Per quanto straordinaria, non è stata tanto la foto ad interessarmi quanto il durissimo lavoro che c’è stato dietro.
Cosa è stato fatto per arrivare alla prima immagine di M87?
Le radio antenne dell’Event Horizon Telescope, una rete di radiotelescopi ad alta sensibilità e risoluzione angolare distribuiti sul globo terrestre, sono state puntate nella stessa direzione, raccogliendo più di 6000 TB di dati.
Più di 50 scienziati hanno lavorato all’elaborazione di questi dati, guidati da Katie Bowman, una giovane ricercatrice di Harvard, che per 6 anni ha lavorato agli algoritmi di rendering.
Trovare l’immagine che meglio di ogni altra rappresentasse i dati registrati è stata la vera sfida di tutto il progetto. Era necessario che l’immagine ottenuta fosse “reale” e non influenzata dalle idee e dalle aspettative di ogni singolo scienziato coinvolto.
Il “problema” è stato risolto dividendo gli esperti in 4 team, ciascuno dei quali ha lavorato sui dati senza comunicare con i colleghi, per evitare interferenze. Al confronto finale la vera sorpresa: le immagini renderizzate dell’anello di luce in M87 erano estremamente simili.
C’è stato però un piccolissimo problema…
Bisognava infatti scegliere quale delle 4 immagini prodotte sarebbe diventata quella ufficiale. Come è stato fatto? Mettendo nella stessa stanza 50-60 studiosi, ognuno con le proprie teorie e le proprie convinzioni.
Insieme hanno deciso quale sarebbe stata l’immagine simbolo del loro lavoro, confrontandosi e trovando un accordo con gli altri.
Ed è esattamente questa la meraviglia della storia che ti ho voluto raccontare.
Pensaci un attimo.. Dopo anni di ricerca, di raccolta dei dati, di studio, di formule matematiche e modelli, tutto si è ridotto alla solita, incredibile sfida:
Far comunicare le persone in maniera efficace.
Puoi essere la persona più intelligente ed esperta che esista, puoi lavorare al progetto più ambizioso del mondo, ma sai alla fine cosa arriverà sempre? Quel momento in cui devi mettere da parte la tua individualità e sederti a un tavolo per discutere e comunicare con gli altri.
La comunicazione interpersonale è alla base di ogni progetto di successo, anche quando parliamo di Sicurezza sul Lavoro.
Per quanto tu possa essere esperto e competente in materia, per quanto tu ti applichi nello studio e nell’aggiornamento, alla fine ciò che sarà determinante è come riuscirai a comunicare la materia alle persone..
Nel progetto EHT centinaia di Scienziati plurilaureati hanno dovuto confrontarsi in una discussione efficace e hanno dovuto convincere altri della loro idea..
La stessa difficoltà che incontri tu ogni giorni quando devi convincere gli operai in cantiere a indossare il casco protettivo o i dipendenti di una fabbrica a rispettare le procedure di sicurezza.
È in quel momento che devi fare affidamento sulla tua capacità di condivisione.
Non puoi solo imporre la tua idea ma devi aprirti al confronto con posizioni diverse dalle tue, per trovare insieme la soluzione migliore a raggiungere l’obiettivo comune.
Senza capacità comunicative tutto questo è impossibile.
Non è stata la scienza a fotografare un buco nero..
Ma la capacità dell’uomo di comunicare con l’altro, di accogliere pareri diversi, di confrontarsi e arrivare a un risultato condiviso.
La storia della foto del Buco Nero M87 ci ricorda che, anche nei progetti più complessi, logica, cervello e studio della materia, contano ma non bastano.
Siamo esseri che devono relazionarsi con altri esseri umani.
Ecco perché noi da anni promuoviamo metodi e strategie efficaci per Comunicare e Condividere il Rischio.
Che si tratti di convincere il Datore di Lavoro o la Dirigenza, oppure di coinvolgere e motivare i Reparti Operativi, la capacità di comunicare è la carta vincente per riuscire a mantenere la Sicurezza in azienda.
Ti auguro una splendida giornata!👋