Sicurezza Lavoro e la Strategia Tempo di Cottura
Qualche giorno fa, in un breve attimo di pura procrastinazione pomeridiana, mi sono imbattuto in un meme molto divertente che ironizzava sui tempi di cottura della pasta.
Non è un mistero infatti che quando si vuole preparare un buon piatto di pasta, molte volte si perde più tempo a trovare i tempi di cottura che a cucinarla.
Effettivamente una cosa assurda se ci pensi…
Dico io: non è possibile inserire i tempi di cottura al centro del pacchetto con un font bello grande, in modo che chiunque possa notarlo a colpo d’occhio?
Misteri della pasta… 🙂
Ad ogni modo, come sempre, questo ha fatto nascere in me una piccola riflessione.
Prova a pensare un attimo al mondo della Sicurezza…
Quanto ci mette solitamente un lavoratore a capire dove si trova un DPI, se nessuno glielo dice?
Oppure,
quanto ci mette a comprendere un’azione o una procedura nuova, che lo porti a lavorare in sicurezza?
Secondo te è sempre tutto sufficientemente intuitivo?
Vista la mia esperienza nelle aziende so che molto spesso si danno per scontate tante routine consolidate, senza un processo di comunicazione efficace e coinvolgente.
Ed è esattamente ciò che succede sulle confezioni della pasta:
Informazioni ESSENZIALI, che però sono nascoste (o addirittura mancanti in alcuni casi)
Il punto è che, mentre con la pasta il rischio è minimo (considerando che gli italiani sono provetti cuochi che scolano a “sensazione”), nel mondo della Sicurezza le cose si fanno ben più complesse.
Le informazioni importanti devono essere fruibili e pronte all’uso. E allo stesso tempo le procedure devono essere semplificate al massimo.
Tutto deve essere chiaro e ben evidente per i lavoratori.
Qualche esempio di cosa intendo?
- DPI posizionati in luoghi strategici all’interno dell’azienda…
- Comunicazione semplice ed efficace sui rischi e i pericoli in azienda…
- Processi più agevoli per lavorare in totale sicurezza…
- Formazione esperienziale passo passo…
- Condivisione di dati certi, chiari e attendibili…
- Modulistica semplice e check-list intelligenti…
- Tempestiva comunicazione sui Near Miss…
La lista delle best practice per assicurarsi un ambiente favorevole alla condivisione delle norme di Sicurezza potrebbe allungarsi all’infinito.
Anche di questo un vero Safety Coach dovrebbe preoccuparsi.
Molto spesso consulenti e responsabili della sicurezza, tendono a focalizzare tutta la loro attenzione sull’aspetto burocratico, utilizzando la strategia: tempo di cottura.
Che significa?
Significa che nella loro visione globale, la sicurezza è sinonimo di: aggiornamenti da fare, sigle da conoscere e DVR sempre più complessi da consegnare al Datore di Lavoro.
Niente di più sbagliato!
Ancora oggi leggo nei forum, osservo le Slide utilizzate per la formazione e perfino sui canali Social trovo degli accrocchi indicibili…
Ricorda: La Sicurezza sul Lavoro, per funzionare, deve essere semplice.
Mi senti spesso parlare di Motivazione, Coinvolgimento, Pro-attività… Ma come possiamo rendere le cose piacevoli e interessanti se continuiamo a parlare solo per sigle incomprensibili e acronimi marziani?
Continuare in quella direzione equivale a iper complicare le cose anziché semplificarle, tralasciando quello che davvero fa la differenza.
Un professionista certificato con il nostro metodo Safety Coaching, lavora invece in maniera completamente diversa.
Anzitutto partiamo da un concetto essenziale: oltre alla conoscenza tecnica è necessario aggiungere il livello della capacità di condivisione.
A che serve possedere informazioni tecniche corrette se poi non si è in grado di condividerle e farle accettare a tutti i livelli aziendali?
Il nostro metodo di lavoro dunque si basa su 8 competenze (Safety Coaching Framework®) che si armonizzano alle competenze tecniche del professionista della Sicurezza, accelerando la capacità di produrre risultati nella sua organizzazione.
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