Safety Efficace: le persone non pensano, ricordano

Le persone non pensano, Ricordano

Se sei un appassionato di soft skills o più in generale di crescita personale avrai sentito parlare della differenza tra efficienza (fare tante cose a parità di tempo) ed efficacia (fare le cose che generano maggiore valore).

Oggi invece rispetto al tema dell’efficacia voglio sottolineare un’altra grande differenza, quella tra pensare e ricordare.

Richard Bandler, uno dei fondatori della Programmazione Neuro-Linguistica, afferma: “Le persone non pensano, ricordano”. Questa frase ci porta a riflettere su come le nostre azioni e decisioni siano spesso guidate da esperienze passate e schemi mentali consolidati, più che da una riflessione autentica e consapevole.

Nell’ambito della Sicurezza sul Lavoro, questa distinzione è cruciale. Se vogliamo che le persone adottino comportamenti sicuri, dobbiamo riconoscere che il loro atteggiamento non nasce da una mancanza di razionalità, ma da abitudini e convinzioni profondamente radicate nella memoria.

Pensare VS Ricordare: una prospettiva scientifica
La differenza tra pensare e ricordare può essere spiegata dal punto di vista della neuroscienza:

Ricordare
È un processo automatico, basato sul cervello limbico e sull’amigdala, che attinge a esperienze passate per guidare le decisioni.

Per esempio: Se un lavoratore ha svolto un’operazione per anni senza incidenti, il suo cervello tenderà a ripetere gli stessi comportamenti, ignorando il rischio.

Pensare
Coinvolge la corteccia prefrontale, la parte del cervello responsabile del ragionamento, della pianificazione e della risoluzione dei problemi. Richiede uno sforzo cognitivo attivo per analizzare la situazione presente senza lasciarsi condizionare dal passato.

Il problema è che “ricordare” è veloce e istintivo, mentre “pensare” è lento e deliberato

In contesti lavorativi frenetici, la memoria tende a prevalere, anche quando le situazioni richiederebbero una valutazione più attenta.

Come influenzare chi “ricorda” per promuovere la sicurezza
Se vogliamo che le persone smettano di agire basandosi solo sui ricordi e inizino veramente a pensare, dobbiamo adottare strategie che interrompano i loro schemi automatici. Ecco alcune idee pratiche:

1. Racconta storie che cambiano la percezione

La memoria è fortemente influenzata dalle emozioni. Raccontare storie vere di incidenti o di come il rispetto delle regole abbia salvato vite può aiutare a creare nuovi “ricordi emotivi” più efficaci.
Mostra casistiche di un lavoratore che si è salvato grazie all’uso dei DPI, oppure fai vedere video istruttivi ed emotivamente rilevanti.

2. Usa il “pattern interrupt”

Interrompi le abitudini mentali con domande o attività che costringano le persone a fermarsi e riflettere.
Durante una riunione di coordinamento o in altri momenti sul campo, prova a chiedere: “Cosa osservi intorno a te? Quali elementi vanno considerati per evitare infortuni? Cosa potrebbe generare una tragedia?” (in questo caso la scelta di parole forti attiva l’attenzione e stimola la riflessione)

3. Rendi il rischio visibile

Spesso le persone ignorano i rischi perché non li percepiscono immediatamente. Usa segnali visivi, cartelli, simulazioni o dimostrazioni pratiche per rendere i pericoli tangibili.
Per esempio: Simula con un manichino cosa accade in caso di caduta senza protezioni adeguate. Lascia cadere oggetti da grandi altezze e mostrane i risultati ai lavoratori(ci sono tanti esperimenti andati virali su YouTube) 

4. Crea esperienze pratiche

Coinvolgi le persone in esercitazioni pratiche che facciano emergere l’importanza della sicurezza. Creare nuovi ricordi legati a comportamenti sicuri è più efficace che imporre regole.

Potresti organizzare delle attività di gruppo o dei Team Building di ripasso sull’utilizzo dei DPI e sul rispetto delle procedure, possibilmente cogliendo l’occasione per aggiornarle insieme alla squadra.

5. Premia i comportamenti sicuri

Rinforza positivamente chi dimostra attenzione alla sicurezza, in modo che si associno emozioni positive al rispetto delle regole.
Ricorda anche che ogni occasione potrebbe essere perfetta per realizzare delle celebrazioni aziendali (conferenze annuali, meeting dedicati alla Sicurezza e simili) così da creare eventi attorno al valore della prevenzione. 

6. Usa la ripetizione strategica

Repetita Iuvant dicevano i latini.. Beh i ricordi si consolidano con la ripetizione. Rinforza messaggi chiave sulla sicurezza in modo costante, attraverso incontri, cartelloni o reminder digitali esposti nelle aree comuni.

7. Allenati alla connessione emotiva

Proprio perché i ricordi sono spesso convinzioni radicate nelle persone, è importante partire con cautela rispetto a quanto vogliamo condividere, evitando il conflitto.
Stai al giusto passo comunicativo, aprendo con la giusta fermezza degli spiragli in cui far germogliare l’attenzione e la pro-attività verso la Sicurezza.

Questi 7 punti sono una possibile via per aiutare le persone a muoversi da “Ricordo” a “Penso”..

Ricorda: il tuo ruolo come Safety Coach è creare esperienze e messaggi che sostituiscano i vecchi ricordi con altri più funzionali. Ogni giorno è un’opportunità per costruire non solo un ambiente di lavoro più sicuro, ma anche una nuova memoria collettiva, fatta di consapevolezza e responsabilità.

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