Sicurezza Lavoro, Volvo e l’importanza della visione

Quanto conta l’altruismo nella tua vita?

Oggi voglio raccontarti una storia che parla di altruismo, innovazione e capacità di trasformare il mondo con gesti concreti.

Nel 1959, l’ingegnere svedese Nils Bohlin, che lavorava per Volvo, introdusse un design rivoluzionario: la cintura di sicurezza a tre punti, che è diventata uno standard globale per la sicurezza nei veicoli. 

Prima di allora, le auto avevano cinture addominali a due punti, che offrivano una protezione minima e in alcuni casi potevano addirittura causare lesioni gravi.

Bohlin, che aveva precedentemente lavorato nell’industria aeronautica progettando sistemi di espulsione per piloti, adattò le sue conoscenze alla sicurezza stradale. 

La sua cintura a tre punti era semplice, efficace e poteva essere allacciata con una sola mano, aumentando così l’adozione da parte dei guidatori.

Bene Matteo grazie, evviva gli scienzzziati… Ma che me ne frega a me?

Qui arriva la parte bella della Storia: anziché brevettare l’invenzione e mantenerla esclusiva per i propri veicoli, Volvo decise di rendere il brevetto pubblico e disponibile per tutti i produttori di automobili. 

Questo gesto, motivato dall’idea che la sicurezza stradale fosse più importante del profitto, permise alla tecnologia di diffondersi rapidamente in tutto il mondo.

Volvo stimò che, già nei primi decenni, la cintura di sicurezza a tre punti avesse salvato oltre un milione di vite.

L’altruismo si traduce nella capacità di annullare l’ego

Come professionista della Sicurezza non devo certo stare a dirti quanto sia importante la visione per trasmettere la giusta Cultura in azienda.. Eppure, per tradurre questa storia in qualcosa di pratico da fare tutti i giorni ti ricordo un pilastro del Safety Coaching:

Smetterla di tenere la conoscenza per se stessi.

Suona assurdo lo so, chi vorrebbe mai tenere le competenze e le capacità private e riservate? 

Eppure, in parte, ciò che avviene ancora nelle aziende è che la Sicurezza resta una scienza nobile, elitaria, riservata a una parte di studiosi ed esperti che continuano a calarla dall’alto come fosse acqua benedetta pronta a purificare i comportamenti scorretti.

Niente di più inefficace..

Essere altruisti non vuol dire solo “fare del bene agli altri”. Vuol dire, anche, avere la capacità di mettere gli altri al centro, domandando, stimolando, rendendo le persone consapevoli e responsabili, senza il bisogno di sentirci esperti o bravi.

Se c’è una cosa che dobbiamo tenere a mente è che le persone non sono contenitori vuoti da riempire di nozioni per dimostrare a tutti quanto ne sappiamo.

La vera sfida, per abbracciare una visione altruista della Sicurezza, è lasciare spazio agli altri di apprendere, di decidere, di stabilire l’agenda.

Questo può essere fatto ogni giorno: nelle riunioni, negli incontri di formazione, nei meeting con la direzione e anche nei corridoi.

Altruismo e Sicurezza hanno tanto in comune e, ormai dopo anni l’ho capito, si tratta di una sola cosa fondamentale:

Dare fiducia alle persone.

Questa settimana prova a dare fiducia agli altri. Alla loro capacità di riconoscere i rischi, alla loro capacità di essere responsabili, alla loro capacità di cambiare mentalità e rendersi veramente pro-attivi. 

Un piccolo gesto ha cambiato l’industria dell’automobile. 

Un nostro piccolo gesto può cambiare l’approccio in azienda: da Sicurezza Top-Down a Sicurezza condivisa.

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