5 Bufale sulla Motivazione

Matteo quali tecniche o strategie posso utilizzare per motivare le persone?

Uno dei temi più dibattuti durante i miei corsi di formazione riguarda la motivazione.

Ed è normale che sia così.

Se sei un consulente o responsabile della sicurezza, saprai benissimo quanto sia difficile motivare i lavoratori ad attuare comportamenti più virtuosi all’interno dell’azienda.

Il guaio però è che su questo argomento, c’è ancora tantissima confusione.

La colpa è per gran parte dei vari guru della formazione, che vendono la motivazione come una serie di “strategie segrete per manipolare le persone”.

Niente di più falso, ovviamente…

Per questo, oggi, voglio sfatare alcune bufale sulla motivazione e aiutarti a capire cosa fare di efficace, per motivare alla sicurezza tutto il personale, a qualsiasi livello aziendale.

Iniziamo.

Bufala #1
“Ogni persona ha un suo meccanismo di motivazione…”

Secondo la maggior parte dei guru della formazione, ogni persona va motivata in modo diverso.

“Devi trovare la giusta chiave per entrare nella mente delle persone e motivarle…”

No, non funziona così…

Qui l’unico guru (se così possiamo chiamarlo) che devi ascoltare è il filosofo greco Epicuro.

Epicuro più di 2000 anni fa aveva capito che le persone agiscono in base a 2 grandi forze:

Fuga dal dolore e avvicinamento al piacere.

Questo ci indica che tutti noi, agiamo per evitare una situazione spiacevole che potrebbe verificarsi…

Ad esempio: “Indosso i DPI per paura di una sanzione

Oppure per provare una sensazione di piacere

Esempio: “Se indosso i DPI mi sento protetto e in azienda riceverò un feedback positivo del capo

Stop!

Dolore e piacere; tutto si riduce a questi 2 fattori.
Non esistono vie differenti a cui accedere a seconda dell’interlocutore.

Bufala #2
“Le emozioni aiutano nel motivare le persone…”

Più volte nel corso delle nostre newsletter ho parlato del legame tra emozioni e motivazione, portando l’esempio dei classici video shock della sicurezza.

Durante le riunioni aziendali, succede che molti professionisti facciano uso di queste immagini e video scioccanti.

Perché lo fanno?

Per provocare uno stato di paura che possa motivare i lavoratori ad attuare comportamenti diversi.

Il guaio però è che quell’emozione si riduce a uno stato passeggero, come sempre accade con le emozioni.

Sono stati mentali che nascono, muoiono subito e di certo non motivano le persone nel lungo periodo.

Quello che devi fare invece è creare un sentimento positivo e profondo nei confronti della sicurezza.

I sentimenti sono forse più lenti nella loro manifestazione, ma hanno una lunga durata e rappresentano l’insieme dei nostri pensieri e sensazioni profonde.

Bufala #3
“Se vuoi, puoi…”

Qui entriamo in un campo molto pericoloso, quello della pudenza della mente…

Basta “crederci forte forte” e vedrai che le persone come per magia inizieranno a essere più motivate.

Ecco, mi dispiace deludere i fan dei guru d’oltreoceano, ma “crederci forte forte” non basta per motivare le persone.

I lavoratori hanno bisogno di stimoli continui per tenere alta la guardia e far si che siano sempre attenti ai rischi e pericoli.

E uno dei modi migliori per fare questo, è creare un ambiente stimolante attorno al lavoratore che lo inviti a riflettere di continuo.

I balletti motivazionali, le giornate della Sicurezza, le convention con proclami e inni alla salute sono utili solo se si calibra tutto nel contesto e soprattutto se si ricorda che il successo nella prevenzione è l’effetto di tanto duro lavoro fatto con serietà.

Bufala #4
“La motivazione porta ai risultati…”

Qui ci viene in aiuto la scienza comportamentale, che ci ricorda che quando si parla di motivazione, esistono 3 elementi da considerare:

  • Stimoli antecedenti, ovvero tutto ciò che avviene prima di un comportamento;
  • Comportamento;
  • Stimoli conseguenti, cioè quello che si verifica dopo aver concluso il comportamento.

Ora se vogliamo davvero motivare le persone, l’unica cosa efficace che possiamo fare è agire sulle conseguenze.

Come esseri umani reiteriamo un comportamento solo e soltanto quando la conseguenza dello stesso verrà percepita come vantaggiosa.

Sarò motivato a rispettare le regole se, agendo con un comportamento virtuoso, riceverò un qualche genere di rinforzo.

In assenza di conseguenze vantaggiose la motivazione si affievolisce come una candela senza cera.

Ricorda: ciò che accade quando un comportamento si è concluso ci dice molto su ciò che accadrà in futuro.

Bufala #5
“E’ possibile motivare le persone…”

Lo so, sarebbe bellissimo se ci fosse la possibilità di “hackerare” la mente delle persone per fargli fare tutto ciò che vogliamo.

Magari un giorno sarà possibile, chissà…

Per il momento però, c’è una regola immutabile che devi tenere bene a mente (e che non mi stancherò mai di ripetere):

“Le persone agiscono per i loro motivi non per i tuoi”

Questo significa che se vuoi che un lavoratore attui un comportamento sicuro, non puoi distribuire pillole di motivina come fossero coriandoli.

No!

Quello che puoi fare è stimolare la persona ad auto-motivarsi.

In altre parole devi creare un contesto organizzativo all’interno del quale la persona trovi i suoi motivi per fare ciò che gli chiedi.

Bene, anche per oggi siamo giunti alla fine.

Spero di essere riuscito a sfatare alcuni dei miti sulla motivazione che ancora oggi circolano tra i salotti della formazione.

Spero di essere riuscito a motivarti sul fatto che siano cialtronate di cui, soprattutto nella sicurezza sul lavoro, non te ne fai assolutamente nulla 😉

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