Ormai ne stanno parlando davvero tutti..

Da qualche settimana il nerdy-trend del momento è senza dubbio lui, il divino, profetico, incredibile, ChatGPT, il nuovo modello di intelligenza artificiale basato sul machine learning non supervisionato.

Realizzata da OpenAI (organizzazione no profit per la ricerca sull’intelligenza artificiale), questa tecnologia ha il potenziale per migliorare notevolmente il modo in cui interagiamo con le macchine in una vasta gamma di applicazioni, dal servizio clienti alla traduzione linguistica fino alla scrittura creativa.

L’app online ha segnato, nei primi cinque giorni di lancio, la cifra record di 1 milione di utenti iscritti, un successo senza precedenti nel mondo del web.

La curiosità verso le intelligenze artificiali e gli algoritmi evoluti è senza dubbio enorme e, questo nuovo record sarà ovviamente un pilastro per la crescita del settore.

Io stesso ho passato diverse ore a testare la tecnologia, chattando con questo BOT e stiracchiandone le capacità..

Ok Matteo, ma io faccio Sicurezza sul Lavoro, che ci faccio co sto ChatGPT?

Tutto questo fermento ha fatto sorgere in me più di una riflessione e una domanda secca:

L’intelligenza Artificiale sostituirà mai il lavoro di un Responsabile del Safety?
Inutile nascondersi dietro un dito: gli algoritmi e le IA andranno sempre più a sostituire l’uomo in lavori che un tempo erano appannaggio esclusivo del nostro cervello.

La mente umana è un motore incredibile per analisi, valutazione e creatività, ma proprio questa creatività ha generato macchine e calcolatori sempre più “umani” in grado di elaborare milioni di variabili in frazioni di secondo.

I mercati finanziari, le banche, i social network, la consulenza legale, la medicina diagnostica e molti altri settori produttivi hanno ricevuto una spinta enorme dalle Intelligenze Artificiali, che in molti casi hanno rubato il lavoro di centinaia di professionisti.

E perchè non potrebbe accadere lo stesso alla Sicurezza sul Lavoro?

E se in un futuro, non troppo lontano, un Datore di Lavoro si affidasse a un avanzatissimo Algoritmo di Prevenzione in grado di elaborare dettagliatissimi DVR e fornire tutte le prescrizioni in materia di Sicurezza sul Lavoro?

E se lo stesso Legislatore dichiarasse legale l’incarico di RSPP a un’intelligenza artificiale?

Ma su dai, questa è una scemenza, il mio lavoro è al sicuroh!!!!111!!!

Lo so lo so, quello che apparentemente sembra una pura speculazione fantascientifica crea scompiglio e incredulità, come normale che sia.

Nessuno si aspetterebbe mai di essere sostituito da un Algoritmo.. Eppure la storia ci insegna che la tecnologia ha già cancellato interi mestieri con poche semplici innovazioni.

Volendo rimandare a un lontano futuro questa evenienza la domanda davvero interessante da porsi allora è:

Cosa rende indispensabile l’essere umano nel mondo della Sicurezza sul Lavoro?

Questa domanda potrebbe essere rivolta a tutti i professionisti di qualsiasi settore..
Cosa puoi dare tu di davvero esclusivo, che una macchina non potrà mai eguagliare?

Qui si apre una profonda riflessione sul vero senso del “fare Sicurezza in azienda”.

Se da un lato uno stuolo di pseudo-professionisti continua a operare selvaggiamente con DVR copia/incolla e con attestati e formazione-senza-anima, dall’altro un nutrito gruppo di coraggiosi e appassionati combatte per creare davvero Cultura della Sicurezza e preservare l’incolumità di ogni lavoratore.

In questa diatriba tra chi lavora col cuore e chi invece rubacchia e campicchia si inserisce il ruolo delle Intelligenze Artificiali.

Ciò che mancherà sempre a un algoritmo è la capacità naturale di creare connessioniempatiche e profonde con altri esseri umani.

Al momento solo l’essere umano è in grado di comprendere i reali bisogni di un altro essere umano e individuare i corretti stimoli motivazionali.

Solo un Professionista della Sicurezza con i contro-attributi potrà diffondere un messaggio positivo di coinvolgimento e vigilanza gli uni verso gli altri.

Una macchina potrà anche elaborare DVR e prescrizioni con un grado di errore pari a zero, ma non sarà mai brava ad ascoltare “Mario” e aiutarlo a comprendere il valore di indossare un DPI.

Ciò che ci distingue dai calcolatori è la capacità di ComunicareAscoltareMotivare e Coinvolgere gli altri verso gli obiettivi ambiziosi di prevenzione che stabiliamo.

Le emozioni e i sentimenti positivi che riusciamo a generare attraverso il nostro impegno sono l’unico strumento di protezione dalla fagocitosi tecnologica.

Questa settimana prova a riflettere:

Ricorda: la sfida con le I.A. la vinceremo solo potenziando il nostro valore come esseri umani in grado di Comunicare e Motivare gli altri per generare cambiamento.

Ti auguro una splendida giornata!