Oggi ti guiderò in una riflessione tra lo scherzoso e il serio, con lo scopo di offrirti nuovi punti di vista per il ben saldo obiettivo di creare una solida Cultura della Sicurezza in azienda.
Parto con una domanda a bruciapelo: accetteresti di essere tradito/a dal tuo partner?
Matteo che te sei fumato a sto giro? Mo che c’azzecca il tradimento con il mio ruolo di Responsabile Safety?
Lo so lo so, oggi andiamo un po’ fuori dagli schemi.. Eppure voglio farti riflettere davvero su questo ambito molto personale, vedrai che tutto avrà senso più avanti.
Quindi insomma, tornando a bomba.. Perdoneresti un tradimento? Cosa ne pensi dell’infedeltà extra-coniugale? Pensi sia giusto legarsi tutta la vita a una sola persona mantenendo saldo il valore dell’esclusività?
Tranquillo, non mi interessa la risposta.. O meglio, lascio a te la scelta. Quello che mi interessa, piuttosto, è farti notare la dinamica che si genera attraverso domande di questo tipo..
Per poter rispondere a questi quesiti, infatti, il tuo cervello ha iniziato un processo di attivazione neuronale finalizzato sostanzialmente a due vie: da un lato pescare nei propri ricordi il concetto di fedeltà, tradimento, esclusività. Dall’altro generare nuove connessioni sulla prospettiva futura (cosa è più giusto, per me, nella mia vita?)
Ecco questo è quello che avviene in una frazione di secondo.
Si tratta di un processo così rapido e inconsapevole che, molti di noi, sarebbero in grado di argomentare la propria risposta senza doversi nemmeno fermare troppo a riflettere.
Quante volte ci sarà capitato di confrontarci con gli amici su questi temi? Da un lato i monogami convinti dall’altro i libertini e poliamorosi, in un’eterna battaglia di cuore.
A noi chiaramente non interessano queste posizioni polarizzanti o tantomeno stabilire chi abbia ragione.
Quello che è davvero interessante è capire il funzionamento del nostro cervello così da avere strategie funzionali nel difficile percorso di Motivazione alla Sicurezza.
Prova a pensare: è giusto occuparsi della propria Sicurezza e fare attenzione alle indicazioni che vengono fornite dall’azienda?
Per rispondere a questa domanda hai appena fatto partire lo stesso processo decisionale di poco fa.
Ipersemplificando:
- Accedere ai propri ricordi per validare un’ipotesi
- Valutare inconsciamente la migliore opzione per il futuro
Tutte le nostre decisioni avvengono, spesso in frazioni di secondo, su base emotiva. Il nostro cervello, dopo aver analizzato e filtrato le varie informazioni a sua disposizione, finisce inevitabilmente per testare a livello emotivo l’opzione selezionata.
E indovina un po’ cosa utilizza per validare un’opzione?
L’esperienza emotiva passata (generata in gran parte da ricordi veri o costruiti) e l’esperienza emotiva ipotizzata (generata sulla base di convinzioni e costrutti valoriali).
Alla luce di queste considerazioni, tutti i professionisti della Sicurezza in Azienda, dovrebbero costantemente lavorare in due direzioni.
1) Rispettare l’esperienza emotiva dell’altro
Questo è il passaggio più difficile..
Come possiamo creare cambiamento se non siamo in grado di comprendere e rispettare il punto di vista dell’altra persona?
Se non riesco a capire che ogni persona ha un suo vissuto, una sua educazione, una sua sensibilità personale come posso pensare di entrare nella sua mente e re-indirizzare i comportamenti verso gli obiettivi di prevenzione?
La parte più difficile di ogni processo di cambiamento umano è accettare il punto di vista dell’altro.
Non significa condividere la stessa idea, ma comprendere che quell’idea è frutto di un percorso di vita diverso dal nostro.
Devo riuscire a trasformare l’opzione che voglio condividere nella migliore esperienza possibile.
Questo richiede un lavoro attento e meticoloso su Valori personali, Convinzioni, Emozioni e Comportamenti.
Da un lato, infatti, devo essere in grado di convincere la persona che “La Sicurezza sul Lavoro è un valore importante”, dall’altro devo trasformare i comportamenti osservabili, o finirò per non avere il cambiamento desiderato.
Questa settimana prova a domandarti:
- Sto davvero rispettando il punto di vista delle persone con cui interagisco?
- Riesco a mantenere l’apertura mentale con chi la pensa diversamente?
- Sto lavorando sulle Convinzioni profonde dei lavoratori attraverso emozioni positive?
- Stiamo monitorando e incentivando i comportamenti positivi in azienda?
Ricorda: ognuno di noi compie scelte sulla base di Convinzioni ed Esperienze Emotive. Per orientarle verso comportamenti virtuosi dobbiamo crearne di nuove e funzionali.
A presto!