L'Effetto Farfalla nella Sicurezza sul lavoro?

L’Effetto Farfalla nella Sicurezza sul lavoro?

Uno dei film preferiti della mia infanzia, è sicuramente Jurassic Park.

Te lo ricordi?

L’isola immaginaria popolata da giganteschi dinosauri, creati artificialmente in laboratorio.

Mi ricordo ancora adesso la prima volta che ho visto al cinema queste imponenti e mostruose creature…

Credo di non aver dormito per qualche notte, con il terrore che all’improvviso comparisse una di queste spaventose figure in camera mia o venissero da sotto il letto.

C’è una scena del film che contiene una delle citazioni più usate in moltissime pellicole di fantascienza, il cosiddetto effetto farfalla.

“Il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo”

Nei film sui viaggi nel tempo, viene spesso usata per ricordare che una piccola modifica al passato, può provocare effetti catastrofici nel futuro.

Ma in generale, il significato di questa frase sta nel fatto che le piccole azioni di tutti i giorni, possono generare grandi cambiamenti, nella nostra vita quotidiana e in tantissimi altri ambiti.

Come ad esempio nella sicurezza sul lavoro…

Quante volte hai a che fare con lavoratori che sottovalutano i rischi legati alla sicurezza?

“I DPI mi danno fastidio, non riesco a lavorare bene”
“Non ho mai usato protezioni e non è mai successo nulla”

Abitudini e convinzioni standard.

Se sei un consulente o responsabile del Safety, che ogni giorno combatte per far capire l’importanza ai lavoratori delle norme di sicurezza, sicuramente sai di che parlo.

Eppure basterebbero piccole azioni che, se compiute, potrebbero evitare disastri nonché salvare la vita. Un Enorme cambiamento… un vero e proprio “Effetto Farfalla”.

Occuparsi di sicurezza sul lavoro, rappresenta una vera e propria sfida.

Ma come fare per vincerla?

Il primo step è riconoscere l’importanza di una comunicazione partecipativa piuttosto che direttiva.

Cosa significa?

In generale le persone non amano ricevere ordini e sentirsi dire cosa fare. E cosa più importante, non sopportano tutte quelle imposizioni che non prevedano la possibilità di controbattere ed esprimere la propria opinione.

Non tanto per contraddire a priori, ma per essere considerati e sentirsi parte di un gruppo.

Ecco perché è fondamentale orientare la propria comunicazione usando l’intelligenza emotiva.

Cosa significa?

Secondo Daniel Goleman, autore dell’omonimo libro, l’intelligenza emotiva riguarda la capacità di indirizzarsi in modo efficace, verso se stessi e gli altri.

Cercando di comprendere e di gestire le proprie emozioni, al fine di orientarle verso un obiettivo ben preciso.

In particolare, quando si parla di sicurezza, l’ideale è partire dalla tua identità percepita dai lavoratori.

Mi spiego:

Se vieni percepito come il “rompiscatole della sicurezza” che detta legge e basta, difficilmente potrai coinvolgere i lavoratori.

Al contrario, se ti mostri come un partner sempre al servizio degli altri, genererai un clima di fiducia e i lavoratori magicamente ti ascolteranno.

Ecco 3 pilastri per coinvolgere i lavoratori

Esistono 3 leve che puoi usare fin da subito per coinvolgere tutti i lavoratori al Safety.

Il primo pilastro, è quello di invitare gli altri alla riflessione e alla ricerca attiva del rischio.

Tu sei il consulente esperto, ne sai più di tutti per quanto riguarda la Sicurezza, giusto?

Bene, l’errore che molti fanno, è quello di limitarsi a comunicare norme e procedure, senza conoscere cosa ne sanno i lavoratori.

L’approccio vincente invece, consiste nel partire da ciò che riconoscono gli altri, stimolando la loro ricerca autonoma, con una serie di domande mirate.

Esempio: “Secondo voi, quale protezione sarebbe opportuno utilizzare in questo reparto? Perché?”

“Come agiresti se succedesse…”

In questo modo, stimoli la loro ricerca e li renderai più consapevoli.

Il secondo pilastro riguarda il giudizio.

Quando giudichi le persone solo dai loro risultati, ti auto-ostacoli nel valutare il loro vero potenziale.

Se invece dai fiducia e cerchi di stimolare i lavoratori con le giuste leve, è molto probabile che la sua attenzione migliori con il tempo.

Concentrati sempre sui risultati ottenibili in futuro, non su quelli ottenuti.

Bene, arriviamo ora all’ultimo punto, quello di offrire rinforzi positivi.

Che cosa intendo?

Non puoi comunicare solo gli errori o ciò che non va.

Anche se insufficienti, è importante ricompensare i piccoli sforzi.

Ad esempio, un semplice: “Bravo Mario, ho notato che usi sempre il casco protettivo…”, fa un’enorme differenza.

Un professionista della sicurezza, deve sempre riconoscere le singole azioni positive, i piccoli miglioramenti, elogiando per l’impegno dimostrato.

Ogni singola azione, può generare in futuro un grande cambiamento…effetto farfalla” garantito!

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