Motivare alla Sicurezza con i Feedback

Oggi parliamo di una delle armi più preziose per un Safety Coach.

Nella mia esperienza nel mondo della sicurezza e della formazione, mi sono reso conto che le persone hanno un bisogno costante del nostro sostegno per crescere.

Saper dare dei giudizi corretti, è uno strumento molto potente sia per valutare i progressi dei lavoratori sia per motivarli a migliorare e a crescere, attuando comportamenti più funzionali.

Dare dei feedback però non è così facile come sembra, e oggi voglio raccontarti una piccola storia tratta dal bestseller di Daniel Goleman Intelligenza Emotiva.

Un giorno, durante una riunione, un ingegnere presentò il suo progetto per lo sviluppo di un software al suo vicepresidente.

L’ingegnere e la sua squadra avevano lavorato duramente per settimane ed erano orgogliosi di presentare tutto il frutto del loro impegno.

Quando però finì la sua presentazione, il vicepresidente si rivolse all’ingegnere e gli chiese con tono sarcastico: “Da quanto tempo si è laureato? Queste specifiche sono ridicole. Non hanno alcuna possibilità di passare oltre la mia scrivania”.

L’ingegnere, imbarazzato e umiliato, si sedette in silenzio per tutto il resto della riunione.

Nelle settimane successive però, continuò ad essere ossessionato da quella scena e dai commenti del vicepresidente.

Era talmente demoralizzato e avvilito che pensava che l’azienda non gli avrebbe mai più affidato incarichi di un certo rilievo.

Sul punto di licenziarsi, un giorno decise di affrontare il vicepresidente.

Si presentò nel suo ufficio e iniziò a parlargli, ricordandogli l’episodio e i suoi commenti demoralizzanti.

Gli disse: “Ho le idee un po’ confuse su ciò che lei
intendeva ottenere. Non credo che stesse solo cercando di mettermi in imbarazzo – quale altro obiettivo aveva in mente?”.

Il vicepresidente rimase sconcertato…

Non aveva idea del fatto che il suo commento (che nel suo intento non era nient’altro che una battuta) fosse stato così devastante.

In realtà voleva dire che il progetto in questione era davvero promettente, ma necessitava di altro lavoro.

Con le sue parole però ottenne l’effetto opposto, etichettando tutto il lavoro come privo di valore.

Il vicepresidente ammise le sue colpe e si scusò.

Secondo Goleman questo è un classico esempio di mancanza di Intelligenza Emotiva.

Hai mai vissuto sulla tua pelle episodi del genere?

Anche nel nostro difficile compito di Motivare alla Sicurezza abbiamo il dovere di basare le nostre attività sull’intelligenza emotiva.

Alcuni consulenti o responsabili della sicurezza hanno l’abitudine di dare giudizi e commenti in modo errato, dando per scontato ciò che i lavoratori percepiscono.
Il risultato è che, anziché motivare le persone, ottengono l’effetto opposto; esattamente come nell’aneddoto appena visto.

Ma è possibile apprendere l’arte dell’intelligenza emotiva?

Non sono un fermo sostenitore del “chi nasce tondo può morire quadrato”,  tuttavia credo che con le giuste attenzioni anche una persona poco empatica possa migliorare l’efficacia delle sue interazioni con gli altri.

Ecco 4 consigli per dare feedback stimolanti ai lavoratori

1- Sii specifico

Supponiamo che in un’azienda si verifichi un piccolo incidente o una particolare situazione di pericolo, dove è necessario prendere subito provvedimenti.

Banalmente potrebbe essere un lavoratore che non indossa le protezioni di sicurezza.

Se la persona in questione venisse semplicemente ripresa per l’errore commesso, senza che possa capirne la reale natura e come migliorare, la reazione emotivanon sarà affatto positiva.

Ti faccio un esempio:

Mario, il nostro buon lavoratore, è impegnato in una particolare lavorazione molto pericolosa, senza indossare il casco protettivo.

Rivolgersi con: “Mario non ci siamo! Sei proprio un capoccione, la Sicurezza è importante!” non è (manco a dirlo) un feedback di valore per due motivi: troppo generico e giudicante per chi lo riceve.

I Feedback vanno dati sempre sui comportamenti, possibilmente in una logicamaieutica.

Magari iniziare con:
“Ciao Mario, stavo osservando lo svolgimento dell’attività e ho notato una cosa importante che riguarda la Sicurezza. Sapresti dirmi cosa manca?”

Oppure se proprio non vuoi aspettare qualche minuto per far riflettere in autonomia il tuo interlocutore meglio un diretto:

“Ciao Mario, ho notato che non hai il casco di protezione. Ricorda che qui è importante.”

Sono attenzioni banali, ma vi assicuro che nelle aziende fanno tutta la differenza del mondo.

2- Offri una soluzione

Un feedback di qualità deve indicare una soluzione per risolvere il problema o almeno sensibilizzare la persona su alcune sue carenze.

Le domande potenti di cui più volte abbiamo parlato, in questo caso ci vengono in aiuto:

Ad esempio: “Mario ho notato che non stai indossando il casco protettivo, come possiamo fare per aiutarti a ricordarlo la prossima volta?”

Domande di questo tipo ti aiutano a stimolare il lavoratore nella ricerca attiva di nuove soluzioni, naturalmente la grande differenza qui la gioca il nostro tono di voce che può trasformarci da alleati a bacchettoni in una manciata di secondi.

3- Faccia a faccia

Quando devi comunicare coi lavoratori, fallo sempre faccia a faccia. Evita di passare per mail, lettere, riunioni di gruppo o chissà quali altre forme di comunicazione indiretta.

Se qualcosa richiede il tuo intervento vai dritto al punto con serenità e fermezza, parlando a cuore aperto e guardando negli occhi il tuo interlocutore.

In questo modo, oltre a evitare di rendere la comunicazione impersonale, darai la possibilità alle persone di chiarire o esporre le proprie ragioni.

Questo ti sarà utile anche per capire le convinzioni che li spingono a lavorare nel modo sbagliato e persuaderli a cambiare punto di vista.

4- Sii sensibile

Qui entriamo nel campo dell’empatia.

Come abbiamo visto, fornire giudizi poco empatici è deleterio e demoralizzante per chi li riceve. Le persone tendono a mettersi sulla difensiva.

Devi piuttosto entrare in sintonia con la persona a cui ti stai rivolgendo, cercando di percepire l’impatto di ciò che dici e come lo dici.

Se vuoi ispirare un lavoratore ad attuare un comportamento più virtuoso, devi guidarlo alla comprensione dei rischi.

La cosa migliore per avere un effetto ispirante e non giudicante è di eliminare il pregiudizio nelle nostre intenzioni. Tutte le volte che partiamo sconfitti stiamo limitando la crescita del nostro interlocutore.

Oltre a sfruttare la tua sensibilità per creare connessione, puoi aiutarti con domande che vadano a stimolare il lavoratore nella ricerca delle possibili conseguenze.

“Mario, a quali rischi sei esposto in questo reparto?”

“Cosa potrebbe succedere?”

“Quali sono i DPI da utilizzare in questa attività?”

Ricorda: Se tu per primo non credi nella possibilità di cambiare nessuno vorrà seguire le tue indicazioni.

Bene. Spero che ciò che abbiamo visto ti possa essere d’aiuto.

Dare feedback di qualità ai lavoratori, è fondamentale per ispirarli ad attuare un reale cambiamento all’interno dell’azienda.

Allenati duramente per migliorare sempre più la tua capacità di dare indicazioni alle persone, chiedendo magari un contro-feedback sull’effetto che producono.

Per feedback ad astra!

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