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Motivazione Safety: 5 tecniche per non perderla

Fare sicurezza, come dico sempre, è un mestiere nobile ma ricco di insidie.

Tra lavoratori che associano il Safety a una serie di azioni inutili e la dirigenza che se ne lava le mani, spesso raggiungere i propri obiettivi di sicurezza diventa una vera e propria impresa.

Una sfida che può portarti nel tempo a demotivarti e ad allinearti alla massa di pseudo professionisti compilascartoffie, i quali si limitano a fare solo il minimo necessario.

Più volte in passato mi è capitato di parlare con consulenti o responsabili della sicurezza, delusi e afflitti perché non riuscivano a farsi ascoltare e a raggiungere i propri obiettivi.

Ecco perché oggi voglio portarti 5 tecniche per aiutarti a mantenere sempre alta la tua motivazione.

Prima però, una piccola premessa…

Se bazzichi un po’ il mondo della crescita personale, almeno una volta avrai sentito parlare di tecniche motivazionali, da quelle più gettonate dai guruh!1!! al banale “sii ottimista e credici forte forte”.

Ma quali di queste sono davvero efficaci?

Per rispondere a questa domanda, ti voglio parlare di un test condotto da Richard Wiseman, docente e ricercatore britannico, tratto dal suo libro “59 secondi – Pensa poco, cambia molto”.

L’esperimento consisteva nel monitorare cinquemila persone sparse in tutto il mondo, alcuni per 6 mesi altri per 1 anno, i quali aspiravano a raggiungere determinati risultati.

Ad esempio: dimagrire, smettere di fumare, intraprendere una nuova carriera lavorativa o conseguire un nuovo titolo di studio.

Alla fine del test dovevano descrivere le tecniche che avevano usato per raggiungere tale obiettivo, ovvero:

Creare un piano efficace suddiviso in piccoli step;
Seguire l’esempio di persone che avevano già conseguito successi simili;
Comunicare agli altri le proprie ambizioni;
Pensare alle cose brutte che potrebbero capitare in caso di fallimento;
Pensare alle cose belle che potrebbero capitare in caso di successo;
Reprimere i pensieri dannosi (ad esempio voglia di fumare o mangiare cibi dolci);
Stabilire delle ricompense in base ai progressi fatti;
Fare affidamento sulla propria forza di volontà;
Annotare da qualche parte i progressi fatti;
Fantasticare su come sarà meravigliosa la propria vita una volta raggiunto l’obiettivo.

Va detto che, alla fine, solo il 10% riuscì nell’intento e raggiunse i risultati prefissati.

Secondo i risultati delle ricerche condotte da Wiseman, solo 5 di queste tecniche in elenco hanno permesso a quel 10% di realizzare le proprie aspirazioni.

Ma quali tecniche allora sono efficaci per raggiungere gli obiettivi?

Vediamole subito:

1-Creare un piano efficace suddiviso in piccoli step

Suddividere l’obiettivo finale in tanti piccoli passimisurabili e con scadenze ben precise– aiuta a creare un processo di cambiamento più graduale e meno radicale nella propria vita.

Se ci pensi un attimo, anche nel Safety è la stessa cosa…

Non puoi pensare di cambiare comportamenti e convinzioni disfunzionali dei lavoratori in una settimana, servono tempo e pazienza.

Datti dei piccoli obiettivi e cerca di misurarli volta per volta. Vedrai che ad ogni risultato ottenuto, tutto il team sarà più motivato a passare al “livello successivo”.

2-Comunicare agli altri le proprie ambizioni

Secondo Wiseman comunicare agli altri le proprie ambizioni aiuta a realizzarle con più facilità e ad evitare di ricadere nelle vecchie abitudini.

Senza contare che amici e colleghi spesso offrono un valido supporto nei momenti più difficili.

Questo è un consiglio che do anche a te: inizia a comunicare il tuo obiettivo a persone a cui dai valore. Saranno tuoi sostenitori e ti aiuteranno a ritrovare la carica nei momenti di sconforto.

Vedrai che col loro supporto, sarà più facile mantenere alta la tua motivazione.

3-Pensare alle cose belle che potrebbero capitare in caso di successo

Un altro modo efficace per raggiungere gli obiettivi è quello di focalizzarsi sugli effetti positivi del successo.

Invece di rimuginare su strategie, tecniche, procedure, DPI e formazione, prova a ritagliarti del tempo domandandoti ad esempio:

Cosa succederebbe in azienda se tutti i lavoratori seguissero comportamenti più virtuosi, da te suggeriti?
Che impatto avrebbe il raggiungimento degli obiettivi sulla vita di tutti?
Come saresti visto dagli altri?
Come ti sentiresti?
Cosa cambierebbe nel tuo ambiente di lavoro?
Che benefici avrebbe la tua carriera?

4-Stabilire ricompense in base ai progressi fatti

Tutti i partecipanti dello studio avevano definito delle gratificazioni a seconda degli step raggiunti nel percorso.

Piccole ricompense (come ad esempio una cena) che aumentavano il senso di soddisfazione.

Anche tu, parallelamente al punto 1, dovresti “premiarti” per ogni piccolo obiettivo di sicurezza raggiunto.

5-Annotare da qualche parte i progressi fatti

Tenere traccia dei miglioramenti è una forte leva motivazionale.

Ti fa capire esattamente dove sei ora, cosa hai fatto e quanto ti manca per arrivare al traguardo.

D’altronde sono anni che ripeto a tutti i nostri studenti:

“Non puoi migliorare ciò che non puoi misurare”

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