Safety e Auto-efficacia? 3 Tattiche per Stimolarla
Nel mondo della crescita personale si sente spesso parlare di “pensiero positivo” e di “crederci forte forte forte”.
Ma è proprio vero che le convinzioni influenzano i nostri risultati?
Se mi segui da tempo sai che abbiamo scelto di condividere nella Federazione, solo principi e strategie scientifiche per guidare alla Sicurezza sul Lavoro le persone e le organizzazioni.
Oggi facciamo un salto nel passato, più precisamente alla fine degli anni ‘90.
Glen Whyte, Alan M. Saks e Sterling Hook, 3 ricercatori di un’università canadese, reclutarono un gruppo di persone con almeno 2 anni di esperienza lavorativa, per condurre un bizzarro test.
I partecipanti dovevano impegnarsi in alcuni esercizi complessi che per essere risolti richiedevano decisioni importanti.
Le persone vennero divise in 3 gruppi, a cui fornirono informazioni diverse:
- Al primo gruppo diedero gli esercizi senza particolari indicazioni;
- Al secondo convincendo i partecipanti di essere in possesso delle abilità per risolverli;
- Al terzo invece inducendo la convinzione di non possedere le abilità per risolverli.
Il risultato?
Dallo studio emerse che il secondo gruppo si era impegnato molto di più perseverando nella risoluzione dei problemi. Questo cluster di partecipanti, forti dell’incoraggiamento dei ricercatori, trovarono persino ottime soluzioni.
L’esperimento voleva metter in luce il concetto di autoefficacia, ovvero come la qualità delle nostre azioni sia profondamente influenzata dalle convinzioni che abbiamo.
Secondo Albert Bandura psicologo noto per il suo lavoro sulla teoria dell’apprendimento sociale, l’autoefficacia rappresenta l’insieme delle credenze che permettono alla persona di:
- aumentare i livelli di motivazione;
- attivare risorse cognitive;
- eseguire le azioni necessarie per esercitare controllo sulle richieste di un compito.
L’autoefficacia ha quindi un’influenza diretta sulla motivazione e sul comportamento di una persona.
Insomma mica robetta per chi vuole Motivare alla Sicurezza!
Le persone con forte senso di auto-efficacia infatti, sono più attive e più motivate a portare a termine gli obiettivi prefissati facendo scelte consapevoli.
Al contrario invece le persone con scarsa autoefficacia tendono a non credere nelle proprie capacità e ad agire in modo poco ottimizzato.
“Ok Matteo, ho già sentito parlare di autoefficacia qui in Safety Coaching, giusto?”
Esatto, l’autoefficacia è un concetto molto importante che è alla base di una delle competenze del nostro framework: creare consapevolezza.
Uno degli obiettivi di un Safety Coach infatti è quello di aiutare le persone a trovare dentro di sé le risorse necessarie a raggiungere gli obiettivi di sicurezza.
Attenzione: Non faccio riferimento alle scemate dei GURU Ammerigani che invitano a liberare il tesoro nascosto nella pancia.
Sto dicendo che quando si tratta di formare, comunicare, invitare e coinvolgere alla Sicurezza tutti i livelli aziendali, dovremmo sempre partire da quello che il nostro interlocutore riesce a ottenere in autonomia.
Ci sono almeno 3 tattiche che puoi utilizzare per stimolare l’auto-efficacia nella Sicurezza sul Lavoro.
1: Utilizzare Domande per creare consapevolezza sui Rischi
“Cosa osservi di pericoloso?”
“Quali infortuni potresti subire in questa lavorazione?”
“Cosa dovresti fare per proteggerti?”
Domande come queste ti permettono di partire dall’altro, da ciò che riconosce. Le puoi utilizzare negli Audit, nelle riunioni di coordinamento o per ripassare le regole importanti con i lavoratori.
Partire con le domande ti aiuta a stimolare la riflessione negli altri: il tuo obiettivo più grande.
Ricorda: Il tuo compito come esperto di Sicurezza è di creare altri esperti in azienda.
2: Utilizzare lo stile della facilitazione e della co-formazione
Quando ti occupi di formazione in azienda, prova a cambiare approccio. Molti formatori adorano le Slide piene zeppe di testo… Alcuni più avveduti hanno ridotto all’essenza i contenuti privilegiando eleganti punti elenco…
Il mio invito, invece, è di partire dai discenti. Lancia una domanda guida e avvia un dibattito guidato, con lo scopo di ottenere lo stesso punto elenco ma generato dai partecipanti.
Altra strategia è quella di invitare i lavoratori più esperti a co-formare con te in vari momenti. Un operaio maturo sarà ben lieto di offrire il suo punto di vista ai colleghi più giovani, si tratta solo di vincere la timidezza iniziale.
Ricorda: La facilitazione è un processo di formazione in cui i contenuti emergono dalla riflessione autonoma dei discenti.
3: Coinvolgere Dirigenza e livelli alti con obiettivi condivisi
Invece di imporre la Sicurezza ai piani alti dell’azienda, o di supplicare per un loro maggior coinvolgimento, prova a cambiare radicalmente strategia.
“Qual è il vostro principale obiettivo di sviluppo nei prossimi 12/24 mesi?”
Lascia che chi si trova in posizioni di comando ti racconti la sua vision e fai in modo di collegare quella Vision agli obiettivi di sicurezza rispondendo alla domanda
“In che modo il mio lavoro nel Safety può aiutarvi a raggiungere più velocemente quell’obiettivo?”
Ricorda: Le persone fanne le cose per i loro motivi, non per i nostri. Parti sempre dagli obiettivi degli altri e collegali a quello che ti interessa.
C’è un’altra cosa molto importante che tengo a sottolineare….
L’autoefficacia riguarda direttamente anche te, come consulente o responsabile della sicurezza.
Il tuo comportamento e il tuo modo di agire infatti, si riflette anche sui lavoratori.
Se sei il primo a non credere nelle tue capacità e a non avere la giusta carica, come puoi pensare di motivare gli altri?
Il consulente più bravo è quello che ha fiducia in se stesso al punto tale che arriva a guidare gli altri senza doverli guidare, ma semplicemente lasciandoli liberi di apprendere in autonomia.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!