sicurezza e analfabetismo

Sicurezza Lavoro e Analfabetismo Emotivo

Oggi voglio tornare a offrirti contenuti di approfondimento, nella nostra newsletter settimanale, parlando del rapporto tra Sicurezza e analfabetismo.

Spesso, immagino, avrai sentito parlare di “analfabetismo funzionale”: l’incapacità delle persone di valutare e comprendere le informazioni.

Una vera e propria piaga della nostra società.

Il problema è che esistono anche altre forme di analfabetismo, meno conosciute, ma altrettanto dannose.

Su tutte, una in particolare crea enormi mancanze all’interno delle organizzazioni. Sto parlando dell’analfabetismo emotivo.

Nell’ultimo Master in Safety Coaching è emerso questo tema, grazie anche all’intervento del Prof. Pietro Trabucchi, psicologo e autore di fantastici libri, specializzato in prestazioni sportive e discipline di resistenza.

Trabucchi ci ha parlato delle 7 leve emozionali, di cui una in particolare mi ha colpito profondamente: quella legata alla manutenzione delle relazioni.

Molti consulenti o responsabili della sicurezza, infatti, non sono attenti ai bisogni emotivi e alle relazioni con gli altri, lavorando verso gli obiettivi aziendali.

Significa che anziché impegnarsi ogni giorno a:
Ascoltare dubbi e proposte;
Curare con attenzione le relazioni con tutti i livelli aziendali;
Premiare chi dimostra di attuare comportamenti più virtuosi;
Costruire un ambiente di fiducia e rispetto;

pensano più a norme e regolamenti da far rispettare e a imporre limitazioni dall’alto ai lavoratori.

In questo modo invece di motivare e coinvolgere le persone alla sicurezza, ottengono l’effetto opposto.

Io non voglio convincere nessuno a fare l’amicone o il buon samaritano. Quello su cui mi batto da anni è un concetto tanto semplice quanto dimenticato:

La Sicurezza non può limitarsi a norme e procedure.

Finché non si inizierà a considerare i lavoratori come esseri umani fatti di bisogni, di emozioni e di socialità, non potremmo mai puntare al cambiamento dei comportamenti.

Si parla tanto sui Social Network di Manager efficace, di Leadership, di Empatia, quando mai nessuno poi si dedica davvero ad ascoltare le persone e a manutenere le relazioni in azienda.

Ecco, gli analfabeti emotivi soffrono proprio questo difetto: non sono in grado di considerare gli aspetti umani delle persone.

Sono quei soggetti che si trincerano dietro montagne di scartoffie e vivono la loro vita tra un’email e un whatsapp urgente, ignari del contesto emotivo-relazionale intorno a loro.

Molti consulenti o responsabili della sicurezza, seguono semplicemente le abitudini, limitandosi a rimproverare o minacciare con provvedimenti disciplinari chiunque gli capiti a tiro.

Lo sforzo invece dovrebbe andare proprio nella direzione opposta: creare relazioni di fiducia, condividere valori importanti e costruire passo dopo passo una Sicurezza sul Lavoro basata sulla crescita collettiva.

Ricorda: senza una relazione significativa non può nascere la motivazione.

Prima di lasciarti, voglio condividere alcune domande di auto-analisi che ti aiuteranno a indagare su alcuni aspetti relazionali:

1- C’è qualcuno con cui hai un chiarimento in sospeso?

2- C’è qualcuno che stai ascoltando poco o che stai trascurando ultimamente?

3- C’è qualche lavoratore a cui potresti fare un pensiero inaspettato? Magari a qualcuno che ha dimostrato impegno e motivazione…

4- Può essere utile organizzare una cena con qualche collega o gruppo di lavoro, per distendere i rapporti?

5- Stai riconoscendo gli sforzi di chi, pur a piccoli passi, si sta impegnando ad attuare comportamenti più virtuosi?

Prova a riflettere su questi punti e ricordati che una relazione sana e positiva è il terreno su cui costruire la Sicurezza nei luoghi di Lavoro.

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