Sicurezza sul lavoro: Come trovare l’IKIGAI

Oggi ti voglio raccontare di un episodio accaduto qualche anno fa, dopo un mio workshop sul Safety Coaching.

Stavo raccogliendo le mie cose, quando si avvicinò un giovane consulente per ringraziarmi e fare due chiacchiere.

In quei pochi minuti mi raccontò un po’ la sua storia.

Il percorso di laurea, gli innumerevoli corsi di aggiornamento, l’arrivo in azienda come consulente e l’inizio delle prime difficoltà.

Troppe difficoltà, talmente tante che più volte si è chiesto se avesse intrapreso la strada giusta.

“I lavoratori non osservano le norme di sicurezza…”
“Quando faccio formazione vedo solo facce annoiate”
“Nessuno riconosce il mio ruolo in azienda…”

Tutte situazioni che sono sicuro conosci anche tu, direttamente o indirettamente.

Ora indipendentemente dalla tua età, saprai benissimo che i problemi della Sicurezza di cui parliamo sono sotto gli occhi di tutti. La difficoltà di far accettare le proprie indicazioni vale sia per i più giovani che per i professionisti con anni di esperienza.

In questo scenario ripenso spesso a una parola affascinante e piena di significato: IKIGAI. Ne hai mai sentito parlare?

Si tratta di un’idea tanto semplice quanto potente della cultura Giapponese, che rappresenta la ragione per svegliarsi al mattino.

L’ikigai in pratica è la motivazione cardine che ci spinge ogni giorno ad affrontare le difficoltà e a rialzarci quando cadiamo.

Secondo la filosofia giapponese, si può raggiungere l’ikigai quando si incrociano 4 aree:

Passione → quello che ami fare
Missione → quello di cui il mondo ha bisogno
Vocazione → quello che sai fare
Professione → quello per cui puoi essere ricompensato

Quando tutte le aree si intersecano col giusto equilibrio, raggiungiamo l’IKIGAI e qui di seguito puoi vedere la sua rappresentazione grafica classica.


“Ok Matteo ma, filosofia a parte, che c’azzecca tutto questo con la sicurezza?”

Ora te lo spiego…

L’ikigai dovrebbe spingerci ad elevare la nostra visione e a focalizzarci sul nostro equilibrio così da sentirci completi.

È un concetto che mi piace tantissimo, che mi sono divertito a riadattare per il nostro mondo: quello della sicurezza sul lavoro 🙂

Quante volte ti sei chiesto se valesse la pena continuare a parlare ai lavoratori del tutto indifferenti?

Quante volte l’azienda non ha riconosciuto (o remunerato a dovere) i tuoi meriti?

Nel modello che ho creato, il Safety IKIGAI rappresenta l’incontro tra tutte le aree di cui un professionista della Sicurezza dovrebbe occuparsi.

Proprio come nel concetto tradizionale di IKIGAI, se tutte le aree venissero soddisfatte, si arriverebbe al pieno equilibrio, lasciandoci un profondo senso di appagamento e di pienezza.

Questo Safety IKIGAI è una specie di bussola, attraverso la quale riusciamo a sfruttare le nostre conoscenze per portare cultura della sicurezza in azienda e ottenere il giusto riconoscimento.

Ecco le 4 aree che compongono il Safety IKIGAI:

Passione → Amare la sicurezza, avere il desiderio di un forte sviluppo culturale della propria organizzazione

Conoscenza tecnica → Sapere cosa fare e come farlo: aggiornamenti tecnici, corsi di formazione, lettura e approfondimenti sono l’essenza per avere piena conoscenza tecnica della materia.

Adempimenti burocratici → Sì, la Sicurezza è fatta anche di documenti da produrre e scadenze da rispettare e aggiornare.

Condivisione → Quest’area rappresenta la comunicazione del Rischio in azienda a tutti i livelli aziendali: coinvolgere, motivare, far appassionare gli altri.

Ecco come si presenta visivamente il Safety IKIGAI:


Anche in questo scenario l’obiettivo che dovremmo perseguire è il pieno centro, l’IKIGAI appunto. Il rischio di tralasciare un’area è sempre in agguato e comporta alcune situazioni intermedie non abbastanza efficaci. Ecco quali sono.

Guru della sicurezza. Questa categoria di professionisti della Sicurezza è trascinata da un forte amore per la materia e una grande voglia di condividerla. Sono persone che cercano di coinvolgere con filmati, eventi emozionanti o con altre iniziative degne di nota. Attenzione però: senza un’adeguata preparazione tecnica e una traduzione delle iniziative in comportamenti sicuri non si cambierà mai nulla.

Secchioni appassionati. Questo secondo cluster di professionisti include tutti coloro che amano la materia e adorano approfondirla tecnicamente. Una sfilza infinita di letture e di nuovi corsi di approfondimento affolla le agende di queste persone. Il rischio più grande? Finire isolati nel proprio studio senza riuscire a trasmettere efficacemente le indicazioni all’organizzazione.

Tecnici Burocrati. In questa area di lavoro ci finiscono quei soggetti privi di passione e di capacità empatiche che hanno un solo scopo: fare il lavoro e farlo in fretta.
In questo gruppo troviamo i maghi del copia-incolla, i famelici cercatori di crediti, i diplomifici e gli attestatifici della Sicurezza. Parola d’ordine: emozione stammi lontana.

Bacchettoni del Safety. La quarta area intermedia è composta da coloro che cercano di far rispettare scadenze e adempimenti in azienda inseguendo tutti i vari dipartimenti e i relativi addetti in azienda.
Spesso si tratta di persone a cui hanno appioppato la Sicurezza come ulteriore mansione. Non hanno altro obiettivo che togliersi di torno le scadenze, costringendosi a un duro lavoro di informazione e di motivazione-coatta a tutti i livelli aziendali.

Ora, prendi pure lo schema del Safety IKIGAI e adattalo aggiungendo porzioni delle 4 categorie, il succo non cambia.
Ognuno di noi potrebbe essere un mix di alcuni fattori, ma una certezza resta: per fare davvero la differenza e attivare un forte cambiamento culturale, serve mirare al centro.

Il perfetto equilibrio non si trova dall’oggi al domani, ma prova a domandarti:
– A che punto mi trovo oggi?
– Cosa dovrei fare per raggiungere il pieno equilibrio?
– Su quale area dovrei lavorare per essere ancora più efficace?

La strada per cambiare la Sicurezza sul Lavoro nel nostro paese è lunga e impervia, ma noi non ci arrenderemo mai!

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