Stai offrendo ai lavoratori le giuste opportunità?
Oggi voglio iniziare con una domandina facile facile…
Talento e forza di volontà sono l’unica via per raggiungere traguardi ambiziosi?
Spesso siamo abituati a leggere le storie di personaggi famosi che, partendo da zero e lottando contro tutto e tutti, sono arrivati al successo grazie alle proprie forze.
Ma è davvero sempre così?
Per rispondere a questa domanda, ti voglio raccontare di uno studio sull’Hockey Canadese, realizzato dallo psicologo canadese Roger Barnsley.
Questo studio è riportato anche nel libro Fuoriclasse di Malcolm Gladwell, giornalista e sociologo canadese.
In pratica, mentre Roger assisteva a una partita di hockey nella Major Junior A (la massima competizione canadese), sua moglie si accorse di un fatto bizzarro.
La stragrande maggioranza dei giocatori in campo era nata nei primi mesi dell’anno.
Semplice casualità?
A quanto pare no.
Andando a fondo della questione, Roger notò che la quantità di giocatori nati nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, superava di gran lunga quelli nati nei successivi mesi dell’anno.
Com’era possibile tutto ciò?
Devi sapere che in Canada, migliaia di bambini iniziano a praticare Hockey già in tenera età. Accade così che bambini nati il 1 gennaio potrebbero competere con bambini nati a dicembre dello stesso anno, cioè 12 mesi dopo.
In giovanissima età questo si traduce in un enorme vantaggio, in termini di maturità fisica e mentale.
Ecco dunque che, chi nasce nei primi mesi dell’anno, ha maggiori chances di venire “selezionato” dai migliori Club rispetto al resto dei bambini.
E cosa accade ai bambini “fortunati” che vengono opzionati dai club migliori?
E’ presto detto:
Iniziano da subito a godere di allenamenti eccellenti, entrano in contatto con compagni di squadra più forti e giocano dalle cinquanta alle settanta partite a stagione, contro le venti di chi rimane a giocare in squadre locali.
In pratica significa avere maggiori possibilità di realizzare il sogno di diventare una stella dell’Hockey su ghiaccio.
“Ok Matteo ma non ho ancora capito dove vuoi arrivare…”
Mi spiego..
Gladwell nel suo libro vuole mettere in evidenza che se le persone vengono messe nelle condizioni idonee, hanno molte più occasioni (e stimoli) per raggiungere grandi risultati.
Ed io condivido appieno questa teoria, con buona pace delle filosofie motivazionali “credici forte forte forte”..
Pensa al nostro amato mondo della sicurezza sul lavoro…
Molti consulenti o responsabili si aspettano che i lavoratori si interessino alla sicurezza e, in autonomia, inizino ad attuare comportamenti più funzionali.
Cosa che puntualmente non avviene.
Ecco che allora i lavoratori diventano tutti “capoccioni e menefreghisti”, non ascoltano, fanno di testa loro, ecc…
Ma tu, in qualità di professionista del Safety, stai facendo tutto il possibile per metterli nelle giuste condizioni per lavorare in sicurezza?
Gli stai dando le giuste opportunità affinché abbiano le informazioni migliori con una comunicazione chiara ed efficace?
La tua azienda si sta adoperando per generare eccezionali condizioni ambientali che favoriscano la motivazione e i comportamenti corretti?
Se vuoi stimolare un cambiamento culturale non puoi fare affidamento solo sul talento individuale.
Devi fornire ai lavoratori le migliori opportunità di crescita, affinché il talento possa emergere anche nelle persone apparentemente meno inclini al rispetto delle regole.
Voglio lasciarti alcuni spunti per riflettere sul concetto di opportunità e crescita:
1- Stai dando a tutti i lavoratori le stesse opportunità di crescita?
2- Ti sei convinto che qualcuno del tuo team sia proprio irrecuperabile?
3- Hai qualche “cocchetto” o qualche persona prediletta?
4- State lavorando sinergicamente sull’ambiente di lavoro?
5- State offrendo un contesto stimolante e motivante?
6- Ci sono routine di allenamenti efficaci e riconoscibili?
7- Ci sono degli ostacoli mentali che stai auto-generando nel cambiamento culturale all’interno dell’organizzazione?
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