Formazione: il trucco per attirare l’attenzione dei lavoratori.
Una delle soddisfazioni più grandi per ogni consulente o responsabile della sicurezza sono le giornate in aula di formazione.
È sempre molto piacevole vedere i lavoratori attenti e interessati nell’apprendere le norme e gli obblighi di sicurezza, dico bene?
“Sei impazzito Matteo? Vedo sempre facce annoiate e sguardi persi nel vuoto!!! Fatico come un pazzo per mantenere alta l’energia!!!”
Ovviamente ero ironico!
So bene quanto sia difficile coinvolgere e attivare l’attenzione di tutti durante le ore di formazione sulla sicurezza.
Il più delle volte infatti ti ritrovi a parlare da solo, davanti a facce distratte e catatoniche..
Discenti a cui non interessa minimamente ciò che hai da dire, anche se può salvargli la vita.
E quindi?
Qual è il modo più efficace per fare formazione?
Ora ci arrivo.
Uno degli errori che vedo commettere più spesso, è quello di erogare la formazione in modo accademico.. Come abbiamo visto fare a scuola per anni..
Ma proprio come da giovani sbadigliavamo in aula per i lunghi e noiosi proseliti del prof di turno, così oggi la Formazione alla Sicurezza rischia di cadere trappola della “spieghite” del formatore.
Mettiamocelo bene in testa: è nostro compito rendere la Formazione alla Sicurezza interessante, non possiamo aspettare che i discenti siano coinvolti e attenti di loro spontanea volontà.
“Ma come, adesso devo anche gestire lo stato d’animo dei miei partecipanti?!!!??”
Eh sì ragazzi, non se ne scappa da questa responsabilità.
A meno che tu non voglia finire per essere uno dei tanti docenti formatori (e ahimè ne ho visti tanti) che si limitano a sbrodolare la lezione e a mandare avanti slides, la Formazione coinvolgente passa NECESSARIAMENTE attraverso una piena consapevolezza dei propri mezzi comunicativi.
Ricorda: il risultato che ottieni in aula è frutto del tuo atteggiamento comunicativo e della tua capacità di coinvolgere e generare interesse.
“Ok Matteo, ma quindi qual è questo trucchetto per attirare l’attenzione dei lavoratori?”
Niente conigli dal cilindro o piroette a ritmo di samba..
C’è un elemento che ritengo imprescindibile per ogni Formatore eccellente:
Passare dalla Formazione alla Facilitazione.
La formazione accademica “classica” (quella noiosa che ci faceva sbadigliare da piccoli) segue uno schema Top-Down dove il docente spiega i contenuti secondo la sua logica e la sua struttura pre-impostata.
La Facilitazione invece è un processo di insegnamento basato sulla capacità del Docente di co-costruire con i propri corsisti i contenuti da trattare, senza una struttura predefinita e una logica rigida.
La Facilitazione è una modalità di insegnamento snella e agile che prevede alcune regole:
- Si utilizzano Domande Guida per condurre la riflessione in aula
- Si accoglie il punto di vista dei partecipanti incanalandolo in armonia con la didattica
- L’agenda è dettata dai partecipanti, rispettando gli obiettivi formativi
- I partecipanti parlano nel 65% del tempo, il docente nel restante 35%
- Si riassumono gli apprendimenti con lavagne, post-it e altri strumenti di scrittura
- Si utilizza il dibattito per generare crescita e interesse nell’aula
Ora se già rispetti alcune di queste regole bene, se invece hai un approccio un po’ più “tradizionale” voglio invitarti a testare questo modello.
Per esempio potresti aprire il tuo corso di formazione chiedendo ai tuoi discenti di concordare insieme i 5/10 punti da trattare:
“Su cosa ci vogliamo focalizzare oggi rispetto all’aggiornamento previsto?”
So già che stai pensando: “eh ma io ho dei programmi prestabiliti dalla normativa!”
Ottimo, perchè non provi allora a integrarli con quanto emerge dall’aula? Per esempio:
“Rispetto ai punti che vi mostro in questa slide, su quali elementi vi sentite già preparati?”
Oppure
“Rispetto a quello che vedete in questo elenco del programma, quali cose non sono chiare?”
La capacità di legare le nostre priorità di formazione a quelle dell’aula si acquisisce col tempo e con il giusto allenamento.
Il segreto è spostare il focus da “ciò che devo dire è prioritario” a “le persone che ho davanti sono prioritarie”.
Ricorda: la Facilitazione si basa sulla fiducia nelle capacità dei tuoi discenti di arrivare, in autonomia, alle informazioni che vuoi trasmettere.
Insomma ancora una volta, ti invito a dare fiducia alle persone 🙂
Ora un piccolo ma doveroso reminder sul nostro Master in Safety Coaching.
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Master in Safety Coaching 2022
Rivoluzionare la Cultura della Sicurezza attraverso le persone
Ti auguro una splendida giornata 😉
Matteo Fiocco – Trainer Safety Coach Federation
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