Qual è il primo passo per cambiare i comportamenti?

Oggi voglio iniziare questa newsletter con una domandina facile facile…

Qual è il primo passo per cambiare i comportamenti delle persone?

Se sei un consulente o responsabile della sicurezza saprai che la vera sfida è proprio questa:

Convincere i lavoratori ad attuare ogni giorno comportamenti più virtuosi al fine di evitare incidenti o infortuni.

Ora, per risponderti alla domanda iniziale, ti voglio raccontare un esperimento realizzato negli anni ‘60 da 2 psicologi americani: Robert Rosenthal e Lenore Jacobson.

I 2 psicologi sottoposero un gruppo di alunni a un test di intelligenza per valutare il loro potenziale, facendo però credere alle maestre che si trattava di specifici test cognitivi.

In realtà l’esame era solo una farsa…

Rosenthal e Jacobson presero 4 nomi a caso dal registro, comunicando poi alle maestre che il potenziale di questi alunni si sarebbe sviluppato in maniera esponenziale nei mesi successivi.

Cosa avvenne in seguito?

I 4 alunni indicati come dei piccoli geni migliorarono davvero, realizzando la profezia dei 2 psicologi.

“Ok Matteo, ma non ho ancora capito qual è il primo passo da fare per cambiare i comportamenti..”

Ora te lo spiego.

Le maestre vedendo i risultati del test, iniziarono a orientare tutti i loro sforzi su quei 4 alunni, dedicando molto più tempo all’insegnamento di questi rispetto agli altri, avendo piena fiducia nelle loro potenzialità.

Gli psicologi volevano semplicemente dimostrare che se gli insegnanti credono che un bambino abbia un potenziale maggiore, lo tratteranno in modo diverso dagli altri.

L’alunno interiorizzerà quel giudizio e si comporterà di conseguenza.

Capisci dove voglio arrivare?

Il primo passo per cambiare davvero il comportamento delle persone è proprio questo: avere piena fiducia nel loro potenziale.

Questo vale in qualsiasi ambito, compreso il nostro amato mondo della sicurezza sul lavoro.

“Si vabbè Matteo, io mi sforzo pure di dare fiducia, ma la gente alla fine è capocciona e tanto non mi sta a sentire..”

Lo so, lo so.. Certe volte è davvero dura condividere la Sicurezza nelle aziende. Con alcune persone poi abbiamo più difficoltà perché c’è una predisposizione strafottente che ci rende ostili.

Quello che voglio suggerirti oggi, quindi, è un allenamento personale su 3 punti di attenzione, così da risvegliare la tua capacità di dare fiducia e accompagnare le persone al cambiamento.

1- Dialogo Interiore
Il nostro giudizio (limitante) non è qualcosa di esoterico o astratto. Si tratta, in fin dei conti, di ciò che la nostra vocina ripete durante le interazioni comunicative.

Il primo punto di attenzione è proprio prendere consapevolezza del tuo dialogo interiore (ciò che ti dici mentalmente) quando condividi la Sicurezza in azienda.

Quali sono le frasi che ti ripeti spesso?
Che tono di voce usi per parlare a te stesso delle altre persone?
Ci sono giudizi nei tuoi pensieri?
Quali parole circolano nella tua testa durante il confronto in azienda?

2- Focus sui Risultati vs Focus sul Potenziale
La grande sfida per chi vuole dare fiducia agli altri si muove soprattutto intorno a un passaggio chiave: spostare l’attenzione dai risultati attuali al potenziale.

Invece di giudicare le persone per quello che stanno ottenendo ora, prova a focalizzarti sul potenziale che viene messo in campo.

Quante storie conosciamo di persone che, partendo da condizioni misere, sono riuscite a rendere la loro vita straordinaria?
Quante volte anche tu sei riuscito ad apprendere nuove competenze o abilità partendo da zero?

Bene, sforzati di misurare le persone non sulla base di quello che ottengono, ma sulla possibilità che avranno di ottenere risultati in futuro.

3- Se capitasse a tuo figlio?
Questo terzo punto è più una buona “predica” che voglio farti..

Se tuo figlio non fosse incoraggiato dai suoi insegnanti a dare il massimo, saresti contento?
Se qualcuno non si sforzasse di tirare fuori il meglio da lui perché “tanto non ci arriva”, come ti sentiresti?

So che il paragone è un po’ forzato, ma voglio spingerti a considerare ogni lavoratore, datore di lavoro o manager con cui interagisci come un bambino da accompagnare con cura e impegno.

Solo con uno spirito nobile, testardo e basato sulla fiducia possiamo ispirare quel cambiamento che vorremmo osservare nel mondo esterno.

Bene, anche per oggi siamo giunti alla fine.

Ricorda: se vuoi cambiare davvero i comportamenti dei lavoratori, devi essere tu il primo a credere nel fatto che sia possibile farlo…

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