Teatro, Giochi, Safety Day: ecco perchè non funziona nulla!

Oggi scrivo un articolo un po’ polemico, che (già lo so) si attirerà dietro tante proteste.

D’altronde il mio lavoro è smuovere le acque e creare valore, non certo farmi amare da tutti.. Quindi dritti come i treni andiamo al succo di quello che voglio condividere con te!

Il mondo della Sicurezza sul Lavoro lo conosciamo benissimo: tante difficoltà, tanti ostacoli e soprattutto tanto menefreghismo da parte di molte persone che dovrebbero in prima linea occuparsi della loro stessa prevenzione.

I professionisti della Sicurezza si ritrovano spesso in balìa di aule svogliate e facce assonnate, Dirigenti distratti e Operai che non vedono l’ora di mollare l’argomento e tornare alle cattive abitudini.

Fare Sicurezza è davvero una roba da uscire matti..

Ecco allora che in questo contesto nascono con tanto ardore iniziative coraggiose e idee promettenti che ambiscono al sogno proibito di ogni responsabile del Safety: Rivoluzionare l’interesse alla Sicurezza e trasformare positivamente la Cultura aziendale.

C’è chi organizza la formazione teatrale, chi acquista l’ultimo strumento tecnologico, chi scarica i famigerati videosccciok!!!! o chi si adopera per organizzare un piacevole Safety Day con le famiglie e i bambini.

Insomma in un modo o nell’altro si dà il via ad iniziative coraggiose e innovative per cercare di cambiare qualcosa e trasformare la noiosa e tanto odiata formazione frontale in un momento di confronto positivo e coinvolgente.

La cosa interessante è che si riesce anche a suscitare qualche piccola emozione, si ottengono addirittura sguardi più attenti del solito. Insomma queste iniziative non sembrano proprio un fiasco colossale..

Eppure.. C’è un però!

No aspetta Matteo.. Ma come? Ora salta fuori che sei contrario alle innovazioni e alla rottura degli schemi nella Formazione alla Sicurezza?

Alt! Io non penso che rompere gli schemi sia sbagliato..

Io penso che si stia spostando, ancora una volta, il problema dalla parte sbagliata. Lascia che mi spieghi..

Se avessi voglia di diventare un pilota di formula 1 non è certo passando dalla Fiat Panda alla monoposto Ferrari che otterrei il risultato.

Non si diventa piloti eccellenti andando a caccia di volanti più ergonomici, pneumatici più abrasivi o motori con più cavalli.

Non si diventa Chef stellati comprando coltelli affilatissimi o padelle in fibra di carbonio.

Così come non si diventa eccellenti Formatori alla Sicurezza andando a caccia di giochi, spettacoli, eventi coinvolgenti o slide in 4K.

Tutta questa roba, ce lo dobbiamo mettere in testa, è a S-U-P-P-O-R-T-O delle capacità di coinvolgere e comunicare la Sicurezza nelle organizzazioni a tutti i livelli.

Un conto è avere gli strumenti giusti, un conto è avere le capacità di arrivare a prescindere. Non possiamo scaricare il barile su qualche nuovo gadget formativo del momento ignorando il vero nucleo di un professionista di successo.

Fare formazione alla Sicurezza significa trasmettere concetti alle persone in modo che, in autonomia, riescano a comprendere i rischi del loro lavoro e adottare i comportamenti corretti quando necessario. Possibilmente accrescendo sempre di più la sensibilità sul tema.

E a cosa ci servono allora video sgargianti, copioni, musichette o danze esoteriche se alla fine della fiera siamo delle pippe-galattiche a comunicare?

Io non voglio essere brutale, ma quando vedo i professionisti andare in giro in cerca di soluzioni miracolose senza prima mettersi in gioco e partire da loro stessi divento matto.

Non esistono bacchette magiche o trucchetti da prestigiatore per diventare Formatori Vincenti.

Servono competenze comunicative, abilità formative e comprensione dei meccanismi di ingaggio del pubblico.

Solo dopo aver assimilato con maestria questi elementi possiamo andare alla ricerca di modalità innovative e approcci creativi per coinvolgere e attivare l’interesse di tutti i livelli aziendali.

Ricorda: uno Chef mediocre con coltelli affilati farà piatti mediocri. Uno Chef stellato con coltelli mediocri farà piatti squisiti.

Ti auguro una splendida giornata!👋

Safety Workplace: meglio nascere Ricchi o Fortunati?

L’altro giorno ero in aeroporto pronto a imbarcarmier il rientro nella mia amata Roma..

Mentre procedevo verso il gate, tra una voce e l’altra, una frase è giunta al mio orecchio, colpendo la mia attenzione..

“D’altronde meglio nascere fortunati che ricchi..”

Una signora, probabilmente al telefono con un’amica, ha pronunciato questo detto popolare, che mi ha colpito profondamente.

Non so spiegarti perché, nella confusione di un aeroporto, proprio questa frase mi ha colpito così tanto.. Eppure sono rimasto per qualche minuto a rifletterci su, ripromettendomi di scriverne nella prossima newsletter Safety Coaching..

E dunque eccoci qui, con una riflessione fresca di giornata!

Matteo grazie per i tuoi soliti pippozzi mentali, ma ti ricordo che io voglio solo creare Cultura della Sicurezza con più facilità..

Lasciami spiegare e vedrai che tutto avrà senso!

Coinvolgere alla sicurezza: due elementi da valutare

Quando si parla di Coinvolgere alla Sicurezza possiamo riferirci a 2 elementi distinti: Fattori Esterni e Fattori Interni.

I Fattori Esterni sono tutti quegli elementi che, nel bene o nel male, portano all’obiettivo desiderato.. 

Attitudine delle persone, proattività dei lavoratori, rispetto delle regole, sensibilità individuale, budget a disposizione etc.

Questi fattori sono in qualche modo dei dati di fatto. Cose che un responsabile del Safety, al primo giorno di lavoro in un’azienda, potrebbe osservare intorno a sé.

Potremmo anche paragonare questi primi elementi esterni alla Ricchezza di cui disponi come RSPP/HSE Specialist.. Una sorta di patrimonio da cui attingere per poter ottenere Cultura della Sicurezza.

Gli altri elementi invece sono i Fattori Interni.

Faccio riferimento a quel particolare mix di competenze e capacità che riguardano la Tua specifica capacità di generare Coinvolgimento..

Comunicazione efficace, ascolto attivo, capacità di motivare le persone, formazione che coinvolge, leadership personale, talento nel negoziare, abilità nel far rispettare le proprie indicazioni e così via.

Tutti questi fattori interni, nella metafora che ti sto raccontando, possiamo definirli come La tua Fortuna personale.

Ecco quindi il senso della domanda.. Quando si tratta di Coinvolgere alla Sicurezza è meglio essere Ricchi o Fortunati?

Beh io non ho dubbi: meglio essere fortunati che ricchi.

La ricchezza potresti perderla, le persone potrebbero cambiare azienda, tu potresti essere trasferito o i comportamenti positivi che osservi oggi potrebbero trasformarsi..

Ma quando nasci fortunato le condizioni esterne contano ben poco

Quando sei in grado di coinvolgere, di trascinare e di far appassionare le persone alla tua materia A PRESCINDERE dal livello di partenza, hai quella marcia in più che ti servirà per raggiungere il tuo scopo.

Certo, potrebbe obiettare qualcuno, anche la Ricchezza di partenza rientra nella fortuna, ma siamo altresì convinti che, a parità di livello di partenza, un professionista più “fortunato” raggiungerà risultati eccellenti.

Anche nella formazione in aula vale lo stesso principio: meglio trovarsi davanti un’aula attenta e interessata o è meglio avere la capacità di costruire interventi accattivanti e appassionanti a prescindere dall’uditorio? 

Per me non ci sono dubbi: meglio essere degli Speaker eccellenti in grado di conquistare anche il pubblico più complicato.

Nella vita abbiamo sempre una scelta.. Lagnarci perché non ci stanno a sentire (gnè gnè) oppure rimboccarci le maniche e trasformare tutti i nostri interventi e le nostre comunicazioni in qualcosa di straordinario e coinvolgente.

Io ti auguro di scegliere sempre la seconda via, quella del lavoro e dell’eccellenza!

Ricorda: meglio nascere fortunati che ricchi.

Ti auguro una splendida giornata e tanta fortuna! 🍀

Sicurezza Lavoro: BBS o PBS?

Probabilmente avrai sentito parlare del protocollo BBS, acronimo di Behaviour Based Safety.

La “Sicurezza basata sul comportamento” è un protocollo scientifico usato da oltre 40 anni dalle aziende basata sulla gestione dei comportamenti umani.

L’assunto base di questo approccio è molto semplice: per misurare la cultura della sicurezza bisogna osservare i comportamenti messi in atto in azienda.

In effetti, dal punto di vista dell’osservabilità e della misurabilità, il comportamento umano è l’unico elemento davvero significativo ai fini dell’indagine scientifica. 

Ti faccio un esempio per spiegare meglio questo concetto..

Dire che un bambino è educato non significa nulla. Vanno osservati quei comportamenti socialmente accettati come “buona educazione”. 

Ad esempio: gli versi l’acqua e ti risponde “Grazie”. Entra in una stanza e saluta con un “Buongiorno” e così via.

Questo ci aiuta a capire che anche all’interno di un’azienda ci sono dei comportamenti specifici da osservare per sapere se c’è realmente Cultura della Sicurezza.

A questo proposito, una delle domande che spesso mi viene fatta è: 

“Matteo, ma che differenza c’è tra il Protocollo BBS e il Safety Coaching?”

Non sono certo un talebano del comportamentismo, ma se mi segui da tempo saprai che ho un’idea che difendo con ardore:

La formazione e lo studio fanno sempre bene, quindi vale sempre la pena approfondire diversi approcci e discipline per ottenere una prevenzione più efficace.

Esistono tuttavia delle differenze molto importanti tra il Safety Coaching e il protocollo BBS, che voglio provare a descrivere scherzosamente, giusto per darti una visione più precisa del nostro metodo e aiutarti a chiarire meglio i due ambiti.

Potremmo definire il Safety Coaching come il Protocollo PBS ovvero People Based Safety. 

Con questo voglio dire che per noi la sicurezza parte dalle persone.

È necessario ribadirlo, la maggior parte degli infortuni sul lavoro è causata proprio da specifici comportamenti a rischio. 

Gli approcci di sicurezza comportamentale ti dicono che puoi invece incrementare quelli virtuosi utilizzando i rinforzi positivi (il cd. paradigma del ”condizionamento operante” di Skinner). 

Come responsabile della sicurezza è questa la sfida che affronti ogni giorno: convincere i lavoratori ad adottare pratiche virtuose che renderebbero evitabili molti incidenti.

Ora, utilizzare il Rinforzo in azienda e riuscire ad applicare correttamente un protocollo BBS richiede anzitutto il coinvolgimento attivo della Dirigenza. 

Senza un vero commitment dai piani alti rischiamo di aggiungere solo tanta burocrazia per un processo di misurazione e rinforzo fine a se stesso.

Ecco allora che entra in gioco la Comunicazione: come riuscirai a far approvare un progetto di Creazione della Cultura della Sicurezza al Datore di Lavoro se non crei empatia? Se non riesci a ingaggiarlo? Se non conosci le leve di una Conversazione Strategica?

La Sicurezza basata sulle Persone non è una supercazzola ammerigana. Significa essenzialmente:

Mi concentro sull’essere umano che ho di fronte per arrivare efficacemente al suo cuore e al suo cervello.

D’altronde anche quando lavoriamo con un operaio potremmo utilizzare il Rinforzo Positivo per incrementare la frequenza dei comportamenti corretti. Eppure i comportamenti sono incredibilmente guidati dalle nostre Convinzioni

Un conto è un’azione fatta perché ci è stato fornito un qualche genere di ricompensa esterna, un conto è la comprensione reale del valore di quell’azione.

C’è un’enorme differenza ed ha a che fare con la parola consapevolezza.

I principi di rinforzo ed estinzione dei comportamenti sono una skill fondamentale per ogni Safety Coach che si rispetti. 

Il valore aggiunto del nostro metodo Safety Coaching è l’armonizzazione degli stessi con tutto ciò che riguarda le convinzioni, l’ascolto, le conversazioni strategiche e la capacità di far nascere l’auto-motivazione nelle persone.

Quindi, come si costruisce una Solida Cultura della Sicurezza sul Lavoro?

Lavorando con tutti i livelli aziendali e armonizzando Valori, Convinzioni, Consapevolezza e Comportamenti messi in atto.

Per farlo però devi saper comunicare efficacemente, ascoltare DAVVERO le persone, capirne le leve motivazionali, saper gestire e trasformare le convinzioni e ispirare le persone al cambiamento. 

Un processo che richiede tempo, energia e tanta competenza.

L’edizione 2022 del nostro master, “Rivoluzionare la Cultura della Sicurezza attraverso le persone”, parlerà proprio di questo. Perché il motore del cambiamento sono le persone. Non si può fare sicurezza senza metterle al centro.

A questo proposito oggi ti voglio lasciare alcune domande per riflettere su questo aspetto:

  1. Le persone sono davvero al centro della tua missione quotidiana?
  2. Ti stai assicurando di condividere le cose giuste con le persone giuste?
  3. Con quali persone hai conflitti da risolvere per sbloccare il cambiamento?
  4. Chi può realmente aiutarti a migliorare il coinvolgimento in azienda?
  5. Con quali persone puoi lavorare più facilmente nel diffondere capillarmente la cultura della sicurezza nella tua organizzazione ?

Pensaci su.

E ricorda che per noi la Sicurezza sul Lavoro si basa sempre sulle persone e, virgola, sui loro comportamenti.

Ti auguro una splendida giornata!

Matteo Fiocco – Trainer Safety Coach Federation

Safety Coaching: 4 Elementi Fondamentali

Oggi torniamo a parlare di Safety Coaching o, perlomeno, quello che intendiamo noi nella Federazione.

Sappiamo tutti che fare sicurezza e portare un cambiamento reale all’interno delle aziende è maledettamente difficile (e lo sarà sempre di più).

Lo scenario è sempre lo stesso:

  • lavoratori menefreghisti che sottovalutano l’importanza di attuare comportamenti più virtuosi;
  • governance spesso assente e interessata solo ad avere le carte a posto;
  • tonnellate di burocrazia e adempimenti da seguire che rischiano di risucchiare via tutto il tuo tempo.

Pensare di ottenere dei cambiamenti in un contesto così complicato è quasi una mission impossible, soprattutto se si continuano a utilizzare approcci tradizionali nel diffondere la Sicurezza in Azienda.

È proprio per questo che qualche anno fa è nata la Safety Coach Federation: il nostro obiettivo è sempre stato quello di aiutare i professionisti del Safety a essere efficaci e incisivi nel loro arduo compito.

Il nostro metodo di lavoro è molto pratico, oggi ho pensato di sintetizzarlo ricordandoti i 4 pilastri fondamentali su cui si basa:

1 La Logica Maieutica 

Si tratta di una delle chiavi per consapevolizzare i lavoratori sui rischi e i pericoli all’interno dell’azienda.

Utilizzare la logica maieutica significa accompagnare i lavoratori a riconoscere in autonomia i rischi e a cercare da sé le risposte, facilitando così il processo di apprendimento.

Ogni occasione di confronto può essere utile per allenarsi a partire dall’altro..

Invece di sbrodolare agli altri la tua conoscenza tecnica, insisti su domande e riflessione proattiva:

  • Cosa osservi di pericoloso?
  • Quali priorità dobbiamo darci?
  • Come possiamo fare questa attività in sicurezza?
  • Quali rischi dobbiamo considerare?

Un vero esperto di Sicurezza utilizza la logica Maieutica per arricchire l’apprendimento delle persone con cui interagisce.

2 Focus sulle persone

Per molti professionisti, fare sicurezza significa principalmente occuparsi delle documentazioni e degli adempimenti burocratici.

L’importante è essere in regolah11!!!!!1! 

Dico bene?

Ecco, se vogliamo davvero cambiare le cose, non possiamo chiuderci in ufficio per ore e ore come degli eremiti. 

Non fraintendermi, non sto dicendo che gli aspetti tecnico/normativi non siano importanti.

Quello che voglio dire è che l’obiettivo di un Safety Coach è quello in primis di lavorare sulle persone e con le persone, cercando di stimolare e ingaggiare un cambiamento autentico e duraturo.

Possiamo sintetizzare questo pilastro in questo modo:

Sicurezza Classica: Focus sulla Normativa

Safety Coaching: Focus sulle Persone

3 L’Ascolto come motore del cambiamento

Essere un Safety Coach non significa usare pseudo tecniche segrete per manipolare le persone.. E nemmeno essere guru da palcoscenico che aizzano i lavoratori a crederci forte forte forte.

Essere un Safety Coach significa essere integri, autentici, profondamente interessati all’altro e al cambiamento culturale.

Ecco perché la nostra competenza principale è l’ascolto.

Ascoltare con attenzione chi hai di fronte, è la chiave per creare connessioni forti e comprendere quali leve motivazionali usare per un coinvolgimento completo.

Ricorda: l’ascolto è il nostro alleato più importante per fare bene nelle aziende.

4 Focus su te stesso

Ci sono tante situazioni che mi fanno diventare matto.. Anche io perdo le staffe e mi chiedo come sia possibile che le persone non riescano a comprendere il mio punto di vista..

Cosa voglio dire con questo? Che inevitabilmente anche nel mondo della sicurezza, ci sono fattori esterni e criticità che non puoi controllare.

Devi accettare questi elementi e riportare l’attenzione su ciò che puoi controllare per crescere come professionista.

Il quarto pilastro di cui ti parlo è proprio il Locus of Control Interno, ovvero la capacità di porsi al centro di ciò che accade e impegnarsi a influenzare i risultati che otteniamo.

 

Cosa posso fare IO per fare la differenza?

In che modo devo cambiare il mio approccio per trasformare i comportamenti delle persone?

Quali nuove strategie devo adottare per ottenere risultati?

Ricorda: La capacità di mettersi in discussione è ciò che contraddistingue una persona vincente dal resto del mondo.

Bene, anche per oggi siamo giunti alla fine, spero che questi quattro punti ti abbiano ispirato a dare il massimo.

Ti ricordo che se vuoi apprendere a pieno il nostro metodo e allenarti con il nostro Framework del Safety Coaching, abbiamo aperto le iscrizioni per la nuova edizione del Master in Safety Coaching 2022.

4 Giornate ricche di attività pratiche e di strategie efficaci per integrare il Safety Coaching nel proprio lavoro quotidiano.

Master in Safety Coaching 2022

Rivoluzionare la Cultura della Sicurezza attraverso le persone

 

Ti auguro una splendida giornata 😉

Matteo Fiocco – Trainer Safety Coach Federation

Motivare alla Sicurezza? Impariamo dai pesci

Oggi ti voglio raccontare un particolare esperimento realizzato dal biologo evoluzionista canadese, John Arthur Endler.

Negli anni ‘70, Endler iniziò a studiare i Poecilia reticulata, pesci d’acqua dolce di piccole dimensioni, noti come “Guppy”.

Nelle sue ricerche scoprì che i maschi di questa specie presentavano macchie colorate molto vivaci, utili a farsi notare dalle femmine..

Il problema però è che questi colori così sgargianti erano ben visibili anche dai loro predatori.

Cosa fece quindi Endler nel suo esperimento? Manipolò il loro ambiente creandone uno artificiale.

Divise infatti i Guppy in 3 stagni artificiali:

  • nel primo inserì un predatore vorace di Guppy
  • nel secondo un predatore che non caccia i Guppy;
  • nel terzo non inserì nulla.

Dopo cinque mesi, tempo necessario affinché questi pesci si riproducessero più volte, in uno degli stagni artificiali accadde qualcosa di inaspettato…

Le nuove generazioni di Guppy che convivevano con il predatore più vorace, mutarono il loro aspetto diminuendo il numero di macchie, in modo da rendersi meno visibili.

Negli altri 2 stagni invece, dove non c’era alcun pericolo per i pesci, le loro macchie aumentarono.

Ma non è tutto…

In un altro esperimento, Endler si accorse che i Guppy riuscivano a mimetizzarsi anche con l’ambiente circostante.

Se il fondale artificiale era costituito da ghiaia di grandi dimensioni, le loro macchie diventavano più grandi.

Al contrario, se la ghiaia era di piccole dimensioni, anche le loro macchie diventavano più piccole.

Cosa stava cercando di ottenere Endler con questi esperimenti bizzarri?

Semplice, voleva dimostrare come ambiente e geni possano interagire tra di loro per produrre cambiamenti significativi.

 

“Ok Matteo ma che c’entra tutto questo con la Sicurezza sul Lavoro?”

 

Ora te lo spiego…

La cosa rilevante dell’esperimento, al di là dei risvolti biologici ed evolutivi molto interessanti, riguarda l’influenza ambientale.

Più volte ho ribadito quanto l’ambiente sia determinante nell’aiutare i lavoratori ad attuare comportamenti più funzionali.

Sappiamo bene che le persone tendono a sottovalutare i rischi in azienda, per questo è importante offrire stimoli continui e vigilare per far tenere sempre alta la guardia..

Ci sono tante piccole accortezze che ripeto spesso:

  • Posizionare i DPI in luoghi strategici e facilmente accessibili ai lavoratori, riducendo così il tempo necessario a indossarli;
  • Creare dei percorsi ben evidenziati;
  • Collocare le informazioni più importanti nelle aree già frequentate, ad esempio negli spazi comuni ricreativi;
  • Posizionare i cartelli segnalatori e le prescrizioni all’altezza del viso in modo da facilitarne la lettura.

Ora c’è un’altra cosa molto importante che riguarda direttamente te come professionista della Sicurezza..

In che modo le persone e l’ambiente che ti circonda ti aiutano a fare del tuo meglio?

In psicologia si parla spesso dell’importanza di un gruppo sociale, che dovrebbe stimolarci a dare il massimo e a migliorare noi stessi. 

E allora ti chiedo: 

  • L’ambiente in cui sei inserito ti stimola ad essere un professionista migliore?
  • Le persone che frequenti ti arricchiscono di energia positiva?
  • Hai costruito una squadra di lavoro che si automotiva verso obiettivi condivisi?
  • Riesci a mantenere un ambiente di lavoro ordinato e produttivo per focalizzarti su quello che conta davvero?
  • Ti dedichi alla manutenzione delle relazioni nella tua organizzazione?

Non passa settimana in cui io non mi dedichi all’ambiente di lavoro in cui sono inserito sotto molteplici punti di vista:

  • Il mio ufficio (arredi, pulizia, ordine)
  • Documentazione arretrata, mail, desktop
  • Persone, relazioni, energia del team

Un ambiente “salubre” è quanto di più vitale ci possa essere per creare Cultura e per motivare noi stessi a mantenere sempre alta l’asticella dell’eccellenza.

 

Compiti per casa… 

Questa settimana: 

  1. Fai una riunione di allineamento col tuo team per ricaricare le energie
  2. Metti ordine ai cassetti e alla tua scrivania
  3. Fai pulizia della tua mail, del tuo desktop e della documentazione arretrata

Ambiente Positivo = Successo Assicurato

 

Ti auguro una splendida giornata.

Matteo Fiocco – Trainer Safety Coach Federation

 

P.S. Se vuoi acquisire strumenti e strategie per diventare un vero professionista della Sicurezza, allora inizia subito il percorso nella nostra Safety Coach Federation:

1- Video corso Motivare alla Sicurezza

Il nostro video corso introduttivo sui 3 pilastri della motivazione umana.

2- I nostri Ebook

3 libri introduttivi per: comunicare efficacemente la Sicurezza, coinvolgere la Dirigenza, formare efficacemente al Safety.

3- Libro Motivare alla Sicurezza

Il testo di base da cui partire per scoprire il metodo Safety Coaching

4- Safety Coaching Essential

Il nostro corso più venduto di sempre: tutto il meglio del Safety Coaching in un concentrato di strategie e applicazioni pratiche.

5- Costruire Comportamenti Sicuri

La Scienza del Comportamento applicata alla Sicurezza. Un corso BBS semplice, completo e costruito per guidarti alla scoperta di strategie fondamentali.

6- Formare per Coinvolgere alla Sicurezza

Stanco di vedere facce annoiate durante le ore di training? Scopri subito come coinvolgere le persone durante le tue docenze!

Riflessione sulla Cultura della Sicurezza

Oggi voglio condividere una mia riflessione dopo gli incidenti sul lavoro avvenuti negli ultimi mesi.

Tragici eventi che, da una parte hanno scatenato manifestazioni, proteste e ondate di indignazione generale…

Dall’altra, hanno spinto il governo a prendere seri provvedimenti per chi non rispetta le norme di sicurezza.

Provvedimenti, come al solito, di natura punitiva: controlli più severi, pesanti sanzioni per chi non rispetta le norme di sicurezza, e via dicendo.

Ma siamo sicuri che questo sia il metodo più efficace per cambiare le cose?

Ha davvero senso continuare a ragionare con questa logica?

 

Da qui la mia riflessione.

 

Ciò che ripeto da anni, infatti, è che il vero cambiamento non parte mai dall’esterno con obblighi e controlli serrati, stile Gestapo… Nasce piuttosto dall’interno, creando in primis una solida cultura della sicurezza nelle aziende.

Come?

Ad esempio, iniziando ad agire giorno dopo giorno sui valori, sulle convinzioni e sui comportamenti quotidiani dei lavoratori.

Proprio per questo, nel mondo del Safety Coaching abbiamo raggruppato diverse abilità che possono aiutarti a lavorare in questa direzione.

Parliamo di skill fondamentali, come la capacità di:

  • creare un rapporto di fiducia a tutti i livelli aziendali;
  • ascoltare attivamente i lavoratori al fine di identificare schemi di pensiero, strategie motivazionali e convinzioni limitanti;
  • creare consapevolezza per stimolare i lavoratori a riconoscere in autonomia i rischi nei luoghi di lavoro e le soluzioni più adatte da adottare.

Ora, nella riflessione che ti propongo voglio soffermarmi sulla natura del cambiamento umano. Le grandi trasformazioni difficilmente avvengono da fattori di pressione esterna.

Certo, inasprire le sanzioni e aumentare i controlli è un buon deterrente ma, nel lungo periodo, questa scelta è poco sostenibile e poco efficace.

La quasi totalità dei nostri comportamenti è guidata da processi inconsci, basati su ciò che ci stimola, su ciò che reputiamo sensato a livello profondo e sulle nostre abitudini.

Anche le evidenze empiriche della Scienza Comportamentale hanno rivelato la supremazia del rinforzo positivo e dell’automotivazione come basi del cambiamento di lungo periodo.

Un professionista della Sicurezza che abbia a cuore il successo del suo operato dovrebbe agire sempre con un focus molto preciso:

Intervenire sulla struttura profonda di ogni organizzazione (valori, convinzioni, abitudini) al fine di generare un cambiamento duraturo, stabile e sostenibile.

A questo proposito ti voglio lasciare alcune domande per riflettere su questo tema:

  • Le azioni che intraprendi sono legate al cambiamento interiore delle persone?
  • La tua azienda si occupa di promuovere la Sicurezza come valore positivo?
  • La Sicurezza nel tuo ambiente di lavoro è un’esperienza che crea entusiasmo?
  • Nelle tue attività quotidiane tieni conto degli aspetti davvero rilevanti per il lungo periodo?

Pensaci su.

Ti auguro una splendida giornata.

Matteo Fiocco – Trainer Safety Coach Federation

 

P.S. Se vuoi acquisire strumenti e strategie per diventare un vero professionista della Sicurezza, allora inizia subito il percorso nella nostra Safety Coach Federation:

1- Video corso Motivare alla Sicurezza

Il nostro video corso introduttivo sui 3 pilastri della motivazione umana.

2- I nostri Ebook

3 libri introduttivi per: comunicare efficacemente la Sicurezza, coinvolgere la Dirigenza, formare efficacemente al Safety.

3- Libro Motivare alla Sicurezza

Il testo di base da cui partire per scoprire il metodo Safety Coaching

4- Safety Coaching Essential

Il nostro corso più venduto di sempre: tutto il meglio del Safety Coaching in un concentrato di strategie e applicazioni pratiche.

5- Costruire Comportamenti Sicuri

La Scienza del Comportamento applicata alla Sicurezza. Un corso BBS semplice, completo e costruito per guidarti alla scoperta di strategie fondamentali.

6- Formare per Coinvolgere alla Sicurezza

Stanco di vedere facce annoiate durante le ore di training? Scopri subito come coinvolgere le persone durante le tue docenze!

Sicurezza, Checklist e Cacciabombardieri

Conosci la storia del famigerato Boeing B-17?

Soprannominato dai media come la “fortezza volante”, questo aereo ha fatto la storia dell’aviazione americana e ha dato un contributo fondamentale nel vincere la seconda guerra mondiale.

Le sue caratteristiche già all’epoca erano impressionanti…

Dotato di quattro motori anziché due, trasportava una quantità di bombe cinque volte superiore di quella richiesta dall’esercito ed era anche piú veloce dei normali bombardieri.

L’inizio della sua storia però non è stato dei più facili.

Nel 1935, infatti, l’aviazione militare degli Stati Uniti organizzò una gara di volo riservata alle migliori industrie aeronautiche (tra cui Boeing), per decidere il fornitore.

In quell’occasione il B-17 non fece una bella figura.

Dopo pochi minuti dal suo decollo, infatti, si schiantò al suolo, provocando la morte di 2 piloti.

Secondo il rapporto dell’incidente, la colpa non fu di un guasto meccanico bensì di un errore umano, dato dalla complessità di pilotare il velivolo.

A quanto risulta il maggiore Ployer P. Hill, collaudatore capo dell’aviazione militare, si dimenticò di disattivare un dispositivo di blocco delle superfici di volo.

Effettivamente, le procedure di avvio e controllo del velivolo erano molte e complesse, e ricordarle tutte non era affatto semplice.

Il prototipo e l’intero progetto di fornitura sembravano destinati a una triste e prematura conclusione.. Eppure oggi il B-17 è ricordato come uno dei più grandi successi umani nel campo dell’aviazione.

Come si è passati dunque da un incidente così drammatico a efficaci operazioni di volo?

Vista la complessità delle operazioni da svolgere in cabina di pilotaggio, si decise di creare una Checklist di volo: un elenco dettagliato di tutti i controlli da effettuare per volare in sicurezza con quel gigante.

Grazie a questa semplice, ma tutt’altro che banale idea, l’aereo accumulò un totale di un milione e ottocentomila miglia, senza il minimo incidente.

Ti ho raccontato questo aneddoto storico, per darti uno spunto su come semplificare la gestione di operazioni complesse o pericolose.

Nella Sicurezza sul Lavoro, il minimo errore di distrazione o una dimenticanza da parte del lavoratore, può risultare fatale.

Ecco che, per tenere il passo con tutte le complicate procedure di sicurezza, l’utilizzo di una o più checklist diventa fondamentale.

Per questa ragione oggi voglio condividere le 5 regole d’oro per creare una checklist di controllo efficace:

REGOLA 1: Semplicità

Pensa alla lista della spesa: acqua, farina, olio, pomodoro ecc.

Una checklist di controllo deve essere esattamente così: semplice. 

Dovrebbe contenere solo i punti essenziali, in modo tale da essere comprensibile anche a chi è meno esperto, ma sufficientemente esaustiva da riassumere tutti gli aspetti critici.

REGOLA 2: Lunga il giusto! 

Grazie tante Matteo…. ma che si intende per giusto?

Hai presente quel q.b. che trovi nelle ricette per indicare il quantitativo di sale necessario?

Ecco, una checklist efficace dovrebbe essere compresa in una singola pagina A4, focalizzandosi ed eliminando tutte le parti superflue e non collegate alla performance che desideri.

REGOLA 3: Basata sull’esperienza

Questa potrà sembrare un’ovvietà, ma ti assicuro che ne ho viste talmente tante nelle aziende che è meglio specificarlo:

La Checklist va realizzata da chi è esperto in quel determinato processo da mappare!

Non si possono appioppare le Checklist al primo malcapitato di turno. 

Per creare una checklist di controllo efficace, è necessario essere ben preparati sull’argomento che si andrà a sviluppare, al fine di evitare errori, sviste o dimenticanze essenziali.

REGOLA 4: Condivisione 

Per completare l’efficacia di una Checklist è importante ascoltare anche i pareri di tutti coloro che andranno poi ad utilizzarla.

Una buona checklist non viene fatta su un eremo dall’esperto di turno che (come diciamo noi romani) se la canta e se la suona.

La condivisione di contributi e indicazioni dai diretti interessati è fondamentale per la buona stesura di una checklist efficace.

REGOLA 5: Applicazione e miglioramento

Non c’è peggior checklist di quella che rimane nei cassetti! 

L’unico modo per sapere se la checklist funziona, è quello di testarla sul campo.

Ogni test porterà correzioni, nuove idee e semplificazioni essenziali per il miglioramento della stessa Checklist.

DE-Motivare alla Sicurezza: 5 errori da evitare!

Motivare le persone è un’arte che richiede tempo, fatica e pazienza.

Sì, lo so che i vari Guru della formazione, grazie alle loro “tecniche proibite”, promettono di insegnarti quest’arte in poche ore.

Ma credimi, non è così facile come sembra.

Soprattutto quando si parla di sicurezza, dove ogni giorno hai a che fare con lavoratori disinteressati a cui non importa minimamente quello che hai da dire. 

Più volte con le mie newsletter ho condiviso strategie efficaci per coinvolgere alla Sicurezza e ingaggiare anche il personale più ostico..

Se da un lato Motivare alla Sicurezza è tanto difficile, dall’altro demotivare è facilissimo se non si presta attenzione ad alcuni fattori.

Oggi voglio condividerti 5 errori tipici che anche i più esperti Responsabili possono commettere.

Errore #1

Non curare le relazioni 

Per una buona parte di consulenti e responsabili del Safety, fare sicurezza significa solo essere in regola con i documenti, erogare formazione, sanzionare chi non rispetta le direttive aziendali.

NIET, NO!!!

Uno dei più grandi errori che puoi commettere è perdere di vista il tuo vero obiettivo: Prenderti Cura delle Persone.

Fare davvero Sicurezza vuol dire, in soldoni, convincere altre persone a rispettare le indicazioni tecniche che tu, da esperto, suggerisci a tutti i livelli.

E come puoi sperare di arrivare a Motivare gli altri se non ti dedichi alla cura dei rapporti interpersonali?

Ricorda: Curare le relazioni all’interno dell’azienda è la base per creare quel clima di fiducia INDISPENSABILE a far nascere la motivazione.

Errore #2

Non riconoscere i piccoli sforzi dei lavoratori

Non c’è nulla di più demotivante, per un essere umano, della mancanza di riconoscimento degli sforzi messi in campo.

Ti sarà capitato di impegnarti con tutto te stesso per un progetto e di vedere le persone intorno a te dare per scontato i tuoi sforzi..

Beh quel senso di frustrazione è lo stesso che provano i lavoratori quando non riconosciamo il loro impegno (seppure minimo) nei comportamenti di Sicurezza richiesti.

Lo so che sembra assurdo dover riconoscere comportamenti necessari, obbligatori e che servono a proteggere chi li mette in atto..

Ma quando entriamo nel campo della motivazione umana non possiamo non considerare i passi migliorativi messi in gioco da qualcuno.

In un ambiente dove la motivazione alla sicurezza scarseggia, ti garantisco che sottovalutare i piccoli sforzi, è il primo passo per demotivare il lavoratore nel suo processo di automiglioramento.

Ricorda: riconoscere i piccoli sforzi compiuti dal lavoratore, costituisce una leva motivazionale essenziale.

Errore #3

Non ascoltare gli altri

Sai meglio di me che la sicurezza sul lavoro viene percepita come una seccatura e una colossale perdita di tempo da una buona parte di persone.

Ogni lavoratore ha le proprie convinzioni frutto soprattutto di esperienze passate, di bias cognitivi e spesso in contrasto con il tuo punto di vista. 

Un esempio classico è: “Non mi è mai successo nulla in 20 anni di lavoro…”

Andare contro queste idee, cercando di imporre la tua visione a tutti i costi, non è la mossa migliore, perché chiude le porte del dialogo e interrompe lo scambio e la crescita.

Ricorda: Ascoltare con attenzione le persone è l’esercizio più importante per creare connessioni forti e comprendere le reali leve motivazionali degli altri.

Errore #4

Imporre la Sicurezza

Un altro errore che molti professionisti della sicurezza commettono, è quello di usare esclusivamente una logica direttiva, limitandosi a dire “fai questo” e “fai quello”.

Ma il vero Motivatore della Sicurezza conosce bene l’importanza dell’autonomia e della responsabilità

Solo accompagnando le persone a comprendere i Rischi nei luoghi di lavoro, a riconoscerli e ad affrontarli con competenza, potrai creare una scintilla motivazionale straordinaria.

Ricorda: la logica Maieutica nel Safety è la chiave per passare dall’imposizione alla reale creazione di Cultura della Sicurezza.

Errore #5

Carota, Carota e solo Carota.

L’ultimo grave errore su cui oggi voglio porre attenzione, è in antitesi col concetto di “Santone della Sicurezza” su cui molti, spesso, cadono in errore.

Il Safety Coaching è una disciplina che si basa sulle relazioni efficaci, sulla motivazione umana e sulla logica collaborativa.

Non per questo un Safety Coach agisce da santone pacifista che non si arrabbia mai, ANZI!

Mostrare sentimento, passione e, di tanto in tanto, fare un sano cazziatone per correggere i comportamenti errati, è quanto di più efficace e salutare per creare Cultura nelle aziende.

Il punto fondamentale è che c’è una bella differenza tra essere stron** e rancorosi, ed essere genuinamente appassionati della Sicurezza altrui.

Ricorda: Arrabbiarsi quando serve, facendo comprendere tutto il proprio amore per la salvaguardia della vita umana, è giusto ed efficace.

Bene, anche per oggi è tutto.

Prova a fare attenzione a questi errori e vedrai che sarà molto più facile motivare i tuoi lavoratori. Anche senza l’utilizzo di “tecniche segrete”. 😉

“Chiunque può sbagliare; ma nessuno, se non è uno sciocco, persevera nell’errore.”

Cicerone